Il numero di dicembre della rivista dell’università Unam di Città del Messico è dedicato al populismo. “La parola populismo”, scrive la direttrice Guadalupe Nettel nell’editoriale, “è comparsa per la prima volta in Russia nell’ottocento, ma ha assunto sfumature così diverse che oggi è difficile spiegare con precisione cosa significhi”. Inizialmente indicava movimenti di sinistra che si rivolgevano a operai e contadini, ma negli ultimi decenni si sono diffusi anche populismi di destra. Oggi, più che un’ideologia il populismo è considerato un modus operandi. Al di là del loro programma di governo, politici populisti come Daniel Ortega in Nicaragua, Jair Bolsonaro in Brasile, Nayib Bukele nel Salvador, Donald Trump negli Stati Uniti e Nicolás Maduro in Venezuela hanno molti tratti in comune. “Approfittano degli spazi pubblici per instaurare una relazione diretta e in apparenza orizzontale con le persone, fanno promesse impossibili da mantenere, identificano uno o più nemici contro i quali bisogna restare uniti. Questa manipolazione psicologica li aiuta a ottenere quello che vogliono”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1490 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati