Il 26 gennaio il sinodo della chiesa ortodossa etiope ha scomunicato tre arcivescovi della regione di Oromia che avevano ordinato 25 vescovi all’insaputa delle autorità ecclesiastiche, scrive Addis Standard. Gli arcivescovi sostengono che il sinodo vuole imporre ai fedeli oromo una cultura e una lingua estranee. Dal canto suo, la chiesa ortodossa ha accusato il governo di sostenere gli arcivescovi ribelli, e ha provato a programmare una protesta. Ma il 10 febbraio le autorità hanno chiuso le scuole e limitato l’accesso ai social network, per impedire alle persone di organizzarsi. Dall’inizio di febbraio la tensione è salita in Oromia e sono scoppiate proteste, in cui sono morte circa trenta persone.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1499 di Internazionale, a pagina 25. Compra questo numero | Abbonati