La knesset , il parlamento israeliano, ha adottato in prima lettura il 14 marzo una delle disposizioni più contestate della riforma della giustizia, che dà ai deputati la possibilità di annullare le decisioni della corte suprema con una maggioranza semplice (61 voti su 120). Il testo deve passare altre due letture prima di diventare legge. Poco prima era stato approvato in prima lettura anche un progetto che riduce le possibilità che un primo ministro in carica sia dichiarato incapace di esercitare le sue funzioni. Il 13 marzo un ex ministro della giustizia, un professore di diritto e il direttore di un’università hanno presentato alla commissione legislativa una proposta di compromesso per “evitare il caos costituzionale”, scrive il Times of Israel. Ma la maggioranza insiste per approvare i principali punti della riforma prima della fine della sessione invernale del parlamento, il 2 aprile. Intanto le proteste contro il progetto sono andate avanti per la decima settimana consecutiva. L’11 marzo si è svolta quella che il quotidiano Haaretz ha definito “la più grande manifestazione nella storia di Israele”, con mezzo milione di persone scese in strada in varie città. Il 12 marzo tre combattenti palestinesi sono stati uccisi in uno scontro a fuoco con i soldati israeliani vicino a Nablus, nel nord della Cisgiordania occupat a.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1503 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati