Il 28 marzo i ministri dell’energia dei ventisette paesi dell’Unione europea, riuniti a Bruxelles, hanno approvato in via definitiva il divieto di vendere automobili con motori a combustione a partire dal 2035, una misura al centro del piano climatico europeo. Non potranno quindi essere vendute auto nuove a benzina, diesel e ibride, a vantaggio di quelle elettriche. Solo la Polonia ha votato contro, mentre l’Italia, la Bulgaria e la Romania si sono astenute. In base a un compromesso raggiunto il 25 marzo dalla Commissione europea con il governo tedesco, scrive la Reuters, sarà però autorizzata la vendita dopo il 2035 di auto con motori a combustione alimentati da carburanti sintetici noti come e-fuel. Questi carburanti sono contestati dagli ambientalisti, ma secondo Berlino possono essere prodotti usando energia rinnovabile e anidride carbonica catturata dall’aria, evitando quindi di compromettere l’obiettivo delle emissioni zero per il settore. La proposta tedesca, che prevede la possibilità di fabbricare auto con motori a combustione purché usino carburanti neutri in termini di emissioni, dovrebbe essere adottata entro l’autunno del 2024. Non è stata invece accolta la proposta del governo italiano di includere i biocarburanti, che hanno emissioni ridotte ma un impatto notevole sul suolo e sulle risorse idriche.

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Questo articolo è uscito sul numero 1505 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati