I pesci sarebbero capaci di condividere le emozioni con i loro simili. Questa capacità, nota come empatia, è tipica degli esseri umani ma è presente anche in animali come scimmie, elefanti e delfini. Ora alcuni ricercatori hanno osservato questo comportamento nei pesci, e in particolare nel danio zebrato (Danio rerio). I pesci distinguono tra esemplari rilassati e sotto stress, e tendono ad avvicinarsi a questi ultimi, come per consolarli. Il comportamento dipende dall’ossitocina, un ormone presente anche nei mammiferi. Anche le aree del cervello che si attivano sono simili. I ricercatori hanno stabilito che senza ossitocina i pesci non riescono a riconoscere lo stato emotivo dei loro simili e sviluppano risposte antisociali. La condivisione di uno stesso meccanismo emotivo in animali molto diversi fa pensare che questa capacità sia antica, forse ereditata dall’ultimo antenato comune a mammiferi e pesci, vissuto 450 milioni di anni fa. Lo studio s’inserisce in un acceso dibattito sulla possibilità che i pesci e gli invertebrati abbiano un certo grado di esperienza soggettiva, e siano quindi capaci di percepire sensazioni come il dolore e il piacere.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1505 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati