Il 10 aprile il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha annunciato di aver raggiunto un accordo con il Burundi su un programma di aiuti da 261 milioni di dollari. È il primo intervento dell’istituzione finanziaria nel paese dal 2015, quando scoppiò una crisi politica che, come spiega Rfi, ha messo in ginocchio l’economia. Negli ultimi tre anni il Burundi è stato il paese più povero al mondo. Il governo si è impegnato ad attuare una serie di riforme, tra cui quella che riguarda la svalutazione del franco burundese. Invece in Tunisia, un paese in grave crisi economica, il 6 aprile il presidente Kais Saied ha chiuso bruscamente i negoziati per ottenere un prestito dall’Fmi, dichiarando che “i diktat dell’organizzazione sono inaccettabili”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1507 di Internazionale, a pagina 25. Compra questo numero | Abbonati