Alcuni ricercatori hanno ricostruito una canzone basandosi sull’osservazione dell’attività cerebrale degli ascoltatori. La ricostruzione è parziale, ma permette di riconoscere il ritmo e altre caratteristiche del pezzo. Alla ricerca hanno partecipato ventinove persone affette da forme di epilessia resistenti ai farmaci, che sono state sottoposte all’ascolto di Another brick in the wall dei Pink Floyd. I ricercatori hanno identificato le aree del cervello che si attivano durante l’ascolto e ottenuto degli elettroencefalogrammi che sono stati analizzati con l’aiuto di modelli informatici. Come previsto da studi precedenti, è risultato più attivo l’emisfero destro. Il brano ricostruito permette di riconoscere il ritmo e la melodia della canzone, mentre le parole sono quasi indistinguibili. Lo studio si aggiunge a ricerche simili che hanno permesso di ricostruire il linguaggio grazie al monitoraggio dell’attività cerebrale. L’obiettivo generale è mettere a punto dispositivi che aiutino le persone che non sono più in grado di parlare. La nuova ricerca potrebbe favorire l’inclusione di elementi ritmici, favorendo una comunicazione più naturale. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1526 di Internazionale, a pagina 89. Compra questo numero | Abbonati