Miriam è nata in una notte in cui il mare era gelato. Forse per questo nel romanzo Balkan rhapsody cresce come una bambina ribelle e diventa una donna pronta a sfidare le convenzioni nella Bulgaria degli inizi del novecento. Per questo personaggio la giornalista e scrittrice Maria Kassimova-Moisset si è ispirata alla figura di sua nonna e alla vita difficile che aveva vissuto. Miriam ha la madre di origini greche ed è cristiana, ma s’innamora di Ahmed, un musulmano. I suoi genitori non vogliono sentirne parlare, e quando la pressione sociale su di loro diventa insostenibile Miriam e Ahmed se ne vanno a Istanbul. Lì la donna, alla morte del marito, conoscerà altre forme d’intolleranza. A illuminare le scene quotidiane ci sono il miscuglio delle lingue (greco, bulgaro, turco) e la forza che i personaggi traggono dalle storie di vita vissuta. Per interrompere il flusso della narrazione l’autrice immagina dei dialoghi con suo padre, sua nonna e la sua bisnonna. Un espediente che rende ancora più densa la materia di cui si compone questa rapsodia. Libération
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Questo articolo è uscito sul numero 1539 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati