Gli Stati Uniti hanno una lunga e travagliata storia di manipolazione della psicologia per controllare i neri. Al culmine del sistema schiavistico i medici bianchi sostenevano che i neri erano immuni alle malattie mentali. A “mantenerli sani” erano la bontà degli schiavisti, l’aria fresca e l’esercizio fisico garantiti dal lavoro nei campi. Salvo poi attribuire i crescenti tentativi di fuga a un disturbo mentale, la drapetomania. Per curarla, il dottor Samuel Cartwright consigliava di “frustare il demonio fuori dal corpo”. Ma come documenta il libro Madness della giornalista Antonia Hylton, l’abolizione della schiavitù non pose fine a questo tipo di distorsioni. Hylton racconta la storia del Crownsville hospital in Maryland, un “manicomio” riservato ai neri inaugurato all’inizio del novecento dove le teorie del dottor Cartwright erano pane quotidiano. Per più di novant’anni la struttura ospitò migliaia di neri con “disturbi mentali”, tenendoli segregati e curandoli con una particolare “terapia industriale”, ovvero facendoli lavorare gratis.
The New York Times
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Questo articolo è uscito sul numero 1547 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati