Il capo del governo di Hong Kong John Lee ha annunciato un periodo di consultazioni pubbliche per una legge sulla sicurezza nazionale, che si aggiungerà a quella imposta da Pechino nel 2020. L’articolo 23 della mini-costituzione adottata dalla città nel 1997 prevede che Hong Kong proibisca atti che “mettano in pericolo la sicurezza nazionale”. Nel 2003, scrive The Diplomat, il tentativo di introdurre una norma simile fallì dopo le “proteste degli ombrelli”. Nel 2020, dopo grandi manifestazioni represse dalla polizia, Pechino ne impose una sua, citando “l’incapacità della città di tradurre in legge l’articolo 23”. La nuova norma introdurrà cinque reati: tradimento, insurrezione, spionaggio, attività che mettono in pericolo la sicurezza nazionale e interferenze esterne.
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Questo articolo è uscito sul numero 1548 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati