Si moltiplicano i progetti discografici in vista del bicentenario della nascita di Anton Bruckner e l’integrale delle sinfonie diretta da Christian Thielemann con i Wiener Philharmoniker s’impone subito. Presenta anche le due sinfonie che furono scartate dal compositore austriaco, la famosa numero 0 e la “sinfonia studio” in fa minore, e nel complesso è un vertice nell’interpretazione su disco di questo corpus. Il fatto che lo splendore dei Wiener in questo repertorio sia ineguagliabile non è una sorpresa, ma la direzione di Thielemann raggiunge una perfezione rara. Agli ascoltatori più appassionati dispiacerà solo che il direttore non abbia accolto nessuno dei possibili finali completi dell’incompiuta sinfonia n. 9, che rimane al centro degli studi bruckneriani. Comunque in tutte le sinfonie la chiarezza della polifonia, la sottolineatura del controcanto e la messa in scena dei piani sonori lasciano sbalorditi. Esistono letture più riuscite di alcuni di questi lavori, ma è impossibile trovare un’integrale che sfiori la perfezione come questa, esempio assoluto di osmosi tra direttore e orchestra.
Jean-Claude Hulot, Diapason
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Questo articolo è uscito sul numero 1549 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati