Il 19 febbraio in Tunisia Rachid Ghannouchi, 82 anni, leader del partito d’ispirazione islamista Ennahda, ha cominciato uno sciopero della fame in solidarietà con altri sei politici in carcere che la settimana prima avevano adottato questa forma di protesta per denunciare i metodi autoritari del presidente Kais Saied. Nel febbraio 2023 è partita una serie di arresti di esponenti dell’opposizione, accusati di aver complottato contro la sicurezza dello stato. Decine di prigionieri politici sono ancora in cella, scrive Inkyfada, ma sono determinati a proseguire la loro lotta.
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Questo articolo è uscito sul numero 1551 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati