I conservatori al potere in Iran hanno vinto senza sorprese le elezioni legislative del 1 marzo, che sono state caratterizzate da un tasso di astensione record, addirittura più alto di quello registrato quando si votò in piena pandemia da covid-19. Secondo il ministero dell’interno è andato alle urne il 41 per cento dei 61 milioni di elettori, anche a causa dei numerosi appelli a boicottare il voto. Dalle liste erano stati infatti esclusi molti candidati moderati o riformisti. Al Jazeera ricorda che il voto è stato presentato come un test di legittimità per il governo, perché è stato il primo dopo l’inizio nel 2022 del grande movimento di protesta “Donna, vita, libertà”, scatenato dalla morte della giovane Mahsa “Jina” Amini mentre era in custodia della polizia.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1553 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati