In venti cd questo cofanetto offre un ottimo panorama dell’universalità e della ricchezza dell’arte di Aaron Copland (1900-1990), che merita ben più dell’etichetta di “padre della musica classica statunitense”. Copland rimase tutta la vita avido di conoscenza e d’incontri, e fu anche un formidabile ispiratore per le nuove generazioni. Lo dimostra già il primo disco: ci sono il concerto per clarinetto, eseguito con il suo committente Benny Good­man, che mescola fino allo stordimento jazz e lirismo, il trio per piano e archi Vitebsk, ricco di radici ebraiche e russe, e il quartetto per piano, fusione originalissima di Schönberg e Stravinskij. Gli indimenticabili balletti, come Rodeo, Billy the kid e Appalachian spring, e altri pezzi emblematici, come Lincoln portrait (con Henry Fonda) o Fanfare for the common man, sono il cuore del suo repertorio sinfonico. Ma troviamo anche esempi della visione transfrontaliera dell’America del nord di Cop­land, dal New England al Messico e ai Caraibi, e pezzi più astratti, come Statements. Opere come la breve The tender land sono testimonianze del suo sforzo costante per una musica al servizio della comunità. Grazie anche a un bellissimo libretto, questo album ci restituisce una personalità generosa e di schiettezza entusiasmante.
Thomas Deschamps, Classica

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Questo articolo è uscito sul numero 1561 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati