Tra il 2000 e il 2022 nel mondo la mortalità infantile è diminuita del 51 per cento, passando da 76 a 37 decessi tra i bambini sotto i cinque anni ogni mille nati vivi. Secondo le Nazioni Unite 134 paesi su duecento hanno raggiunto l’obiettivo dell’Agenda 2030 di ridurre la mortalità infantile a meno di 25 decessi su mille. Cambogia, Malawi, Mongolia, Ruanda, São Tomé e Príncipe, Uzbekistan l’hanno abbassata di oltre il 75 per cento grazie a interventi semplici ed efficaci, sostenuti da strategie integrate per le cure primarie e il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie. L’Africa subsahariana e l’Asia meridionale rimangono indietro, e registrano rispettivamente il 57 per cento e il 26 per cento delle morti infantili globali a causa di servizi sanitari non accessibili, dell’insicurezza alimentare e dell’instabilità politica. Il British Medical Journal sottolinea la necessità di una collaborazione permanente tra i governi e le altre parti interessate, come il settore privato, le ong e i ricercatori.

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Questo articolo è uscito sul numero 1564 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati