Il successo dei partiti populisti e di estrema destra alle elezioni europee è stata speculare al crollo dei partiti verdi, anche se il centro ha tenuto. La battuta d’arresto non farà arretrare del tutto le politiche climatiche dell’Unione europea, ma nei prossimi cinque anni le ambizioni ambientaliste diminuiranno. Nel 2019 le manifestazioni organizzate dalle associazioni e dalle attiviste come Greta Thunberg avevano reso le preoccupazioni per il clima centrali per l’elettorato. I partiti tradizionali si erano impegnati ad azzerare le emissioni nette di anidride carbonica e Ursula von der Leyen, appena nominata presidente della Commissione europea, aveva fatto del green deal – che mira a rendere l’Unione climaticamente neutra entro il 2050 – il suo progetto di punta. Purtroppo gli elettori hanno accusato il colpo di quelle politiche sul loro portafogli, proprio mentre si facevano sentire l’inflazione del dopo pandemia e lo shock energetico della guerra in Ucraina.

Il quadro generale è complesso. L’estrema destra non ha tolto voti solo ai verdi, anche se i partiti ambientalisti hanno ottenuto risultati peggiori in Francia e Germania, dove la destra radicale si è rafforzata di più. I verdi sono andati meglio in Svezia, dove l’estrema destra non è cresciuta, e sono avanzati in Danimarca, mentre l’alleanza tra laburisti e verdi nei Paesi Bassi ha superato di poco il partito nazionalista di Geert Wilders. Ma una maggiore presenza dell’estrema destra in parlamento e la nuova prudenza del gruppo dei popolari di centrodestra di von der Leyen fanno prevedere una situazione meno favorevole per le politiche verdi nei prossimi cinque anni, fondamentali per determinare se l’Unione raggiungerà i suoi obiettivi entro il 2030. Le leggi a difesa dell’ambiente già adottate difficilmente si potranno cancellare, ma alcune potrebbero essere riviste. I politici impegnati nella transizione verde devono prendere atto del suo peso sui consumatori e garantire che le politiche siano comunicate in modo chiaro. Incentivi fiscali più mirati per ridurre i costi iniziali dell’installazione di pannelli solari o del passaggio ai veicoli elettrici potrebbero per esempio accelerare la loro adozione da parte di aziende e famiglie. Bisogna anche spiegare meglio quali sono i posti di lavoro, le imprese e le tecnologie che la transizione verde creerà.

Le elezioni europee del 2024 potrebbero rivelarsi l’apice del successo dell’estrema destra. Ma per neutralizzarla non va persa la lotta alla minaccia del cambiamento climatico. ◆ bt

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Questo articolo è uscito sul numero 1567 di Internazionale, a pagina 19. Compra questo numero | Abbonati