Come una pecora travestita da lupo la raffinata regista olandese Halina Reijn, anche quando decide di mostrare le zanne, non fa poi così paura. La storia di una relazione vagamente sadomaso tra una importante dirigente d’azienda, moglie e madre amorevole, e un giovane stagista poteva mandare in agitazione i moralisti più accaniti. Invece risulta una dot com, una scappatella sexy tra star che semplifica il kink a beneficio del box office. Il film è generoso ma Reijn ama troppo i suoi personaggi per metterli in difficoltà. Baby-girl punge con leggerezza le convenzioni ma sussurra in continuazione che tutto andrà bene.
Ben Croll, TheWrap

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Questo articolo è uscito sul numero 1579 di Internazionale, a pagina 81. Compra questo numero | Abbonati