Il 3 settembre il papa è arrivato in Indonesia cominciando un viaggio di 12 giorni in Asia che lo porterà anche in Papua Nuova Guinea, a Timor Leste e a Singapore. Durante la tappa papuana i gruppi cattolici e gli attivisti per i diritti dei richiedenti asilo sperano che Francesco aiuti ad attirare l’attenzione sulla situazione dei 48 richiedenti asilo e rifugiati bloccati in Papua Nuova Guinea in seguito a un accordo del 2013 tra Port Moresby e l’Australia. “Scappati dall’Afghanistan, dallo Sri Lanka e dal Medio Oriente, i profughi vivono in condizioni precarie, senza viveri, elettricità e assistenza medica in un paese in difficoltà economiche”, scrive The Diplomat.
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Questo articolo è uscito sul numero 1579 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati