La Turchia ha avviato la procedura formale per l’ingresso nei Brics, l’alleanza di paese emergenti, dominata da Russia e Cina, che è considerata un contrappeso al G7. Secondo il quotidiano turco Aydınlık, “è un passo importante per liberare il paese dalle catene dell’occidente, accelerare lo sviluppo dell’economia e avere una politica estera indipendente”. La scelta, fa notare il giornalista turco in esilio Can Dundar su Özgüruz, sarebbe un netto cambio di rotta dopo decenni di politiche di occidentalizzazione e allontanerebbe la Turchia da una prospettiva europea per inserirla nell’asse Mosca-Pechino. Se davvero Ankara entrerà nei Brics, aggiunge Taha Akyol sul quotidiano Karar, i danni per la democrazia saranno enormi, perché nel paese si smetterà del tutto di parlare di diritti umani e stato di diritto.
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Questo articolo è uscito sul numero 1580 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati