Il 21 ottobre 2024 il prezzo dell’oro ha raggiunto il valore record di 2.740,37 dollari all’oncia, registrando un aumento del 40 per cento rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Il rialzo, spiega il Financial Times, è legato alla tradizionale funzione di bene rifugio rivestita dal metallo prezioso. Gli investitori temono ripercussioni negative causate dalle tensioni tra le grandi potenze e dalle guerre in Ucraina e in Medio Oriente. Inoltre ritengono che i tagli al costo del denaro decisi dalle banche centrali possano abbassare i rendimenti di molti titoli. Alcuni esperti prevedono che nel 2025 il prezzo dell’oro possa addirittura superare la barriera dei tremila dollari all’oncia. Le ultime previsioni del Fondo monetario internazionale (Fmi), aggiunge il quotidiano francese Le Monde, parlano di un rallentamento dell’economia globale, anche se l’istituto guidato da Kristalina Georgieva ritiene che sarà “un atterraggio morbido”, considerando che l’inflazione degli ultimi anni è stata frenata senza causare recessioni gravi. Allo stesso tempo, tuttavia, l’Fmi evidenzia i rischi legati al fatto che diversi motori della crescita globale sono in panne, a cominciare dalla Cina, ancora alle prese con gli effetti del crollo del settore immobiliare. Un’altra minaccia è il protezionismo: secondo l’Organizzazione mondiale del commercio, dal 2020 sono stati firmati in media solo cinque accordi commerciali all’anno, mentre nel 2023 i governi hanno imposto più di tremila dazi doganali al loro commercio, cinque volte di più del 2015. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1586 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati