La maggior parte dei romanzi che sono considerati insoliti è insolita allo stesso modo. Ma ogni tanto può capitare d’imbattersi in qualcosa di davvero strano. La bizzarria qui non si presenta sul piano della trama, ma emerge dalla percezione che l’autrice ha del mondo e che tracima nella sua prosa. Pensate a certi inquietanti capolavori della modernità come La foresta della notte di Djuna Barnes o Due signore perbene di Jane Bowles, al loro andamento onirico e al loro oscuro carisma. Le governanti della scrittrice francese Anne Serre appartiene a questa categoria: è una storia stringata, più una novella che un romanzo, quasi una farsa sessuale alla John Waters raccontata con la compostezza di un’antica favola francese. Inès, Laura ed Eléonore sono le governanti e sono state assunte per occuparsi dei quattro figli della famiglia Austeur: stranamente però un gran numero di altri bambini e ragazzi comparirà nella storia senza spiegazioni. Capiamo presto che la loro vera missione è quella di ravvivare il moribondo matrimonio dei padroni di casa. A monsieur piace la presenza delle giovani, la loro energia femminile e loro si aggirano per la casa, organizzano feste, asciugano qualche lacrima e ispirano pensieri impuri nei ragazzini più grandi. A volte però vanno in calore, si arrampicano sugli alberi, spaventano gli uccelli e diventano delle menadi, a caccia di maschi. Le governanti è un lavoro orgogliosamente minore di un talento importante.
Parul Sehgal, The New York Times
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Questo articolo è uscito sul numero 1597 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati