Josh (Quaid) e Iris (Thatcher) partono per un weekend fuori città, ma nulla è come sembra e presto la situazione prende una piega delirante. Quando si scopre che Iris è un robot si potrebbe pensare a un’ennesima riflessione sull’intelligenza artificiale, le cui insidie non sono altro che un riflesso delle nostre paure. Ma è una falsa pista. Invece Hancock, al suo primo lungometraggio, prova a sviscerare in modo brillante la fragilità dell’ego maschile, in un pastiche di romanticismo e orrore molto soddisfacente.
Maureen Lee Lenker, Entertainment Weekly

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Questo articolo è uscito sul numero 1599 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati