Saul Loeb, Afp/Getty

“Il 2 febbraio Kristi Noem (nella foto), segretaria per la sicurezza nazionale dell’amministrazione di Donald Trump, ha annunciato la decisione di revocare la protezione temporanea a 350mila cittadini venezuelani che hanno cercato rifugio negli Stati Uniti negli ultimi anni”, scrive il Washington Post. Secondo la Casa Bianca, le condizioni del Venezuela “non soddisfano più” i criteri per cui i suoi cittadini possono beneficiare della protezione temporanea, che scade ad aprile per i venezuelani che l’hanno ricevuta nel 2023. Noem ha stabilito che permettere ai venezuelani di vivere e lavorare negli Stati Uniti “è contrario all’interesse nazionale”, citando le attività criminali e il costo per le città di offrire una sistemazione ai migranti. Il 3 gennaio Marco Rubio, che ha scelto l’America Centrale come primo viaggio da segretario di stato statunitense, ha annunciato un accordo con Nayib Bukele, il presidente populista del Salvador. “Il paese centroamericano accoglierà migranti espulsi dagli Stati Uniti e criminali, anche statunitensi, che stanno scontando la loro condanna nel paese e saranno rinchiusi nel Centro de confinamiento del terrorismo, la megaprigione fatta costruire da Bukele nell’ambito della sua lotta alla criminalità organizzata”, scrive Bbc mundo. La prima tappa del viaggio di Rubio è stata a Panamá. Dopo aver incontrato il 2 febbraio il presidente José Raúl Mulino, il segretario di stato ha chiesto al suo governo di fare cambiamenti immediati sul “controllo e sull’influenza della Cina sul canale di Panamá”. Lo stesso giorno in conferenza stampa Mulino ha detto che il paese non avrebbe rinnovato un accordo firmato nel 2017 con Pechino nell’ambito della Nuova via della seta. ◆

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1600 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati