Il 1 aprile la Cina ha avviato un’esercitazione militare su più fronti per “bloccare” Taiwan, l’isola che il governo comunista cinese non ha mai amministrato ma che considera come una provincia ribelle da portare sotto il suo controllo. Esercito, marina militare, aviazione e forze missilistiche sono state schierate per avvicinare Taiwan da diverse direzioni, in modo da isolarla. Se applicata nella realtà la strategia del blocco risulterebbe più efficace di un’improbabile e più rischiosa invasione. Stati Uniti, Unione europea e Giappone, oltre al governo di Taipei hanno condannato le esercitazioni, che sono proseguite anche il 2 aprile.
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Questo articolo è uscito sul numero 1608 di Internazionale, a pagina 21. Compra questo numero | Abbonati