La scrittrice e giornalista Laura Pezzino fa un regalo inaspettato alle persone che la seguono. Una storia per ragazze e ragazzi che attinge dai ricordi non solo di una famiglia (quella del personaggio di Cora), ma di un intero paese. Il giorno in cui cambiò ogni cosa ha la leggerezza delle grandi narrazioni e la storia con la s maiuscola impregna ogni gesto, ogni parola, ogni virgola. Cora è una scrittrice in erba, una ragazza contemporanea, allegra, urbanizzata, con mille idee nella testa e tanta energia nel corpo. Ha un padre lontano che lavora a Stoccolma. Cora vive anche insieme alle sue malinconie. Uno stato d’animo che la porta, durante una visita con la madre nella città della nonna nell’Appennino che separa Toscana e Romagna, a connettersi con una vicenda che non conosceva. Perché in ogni famiglia ci sono incomprensioni, separazioni, storie taciute. Tutto comincia con un baule, alcuni scritti della nonna e la storia della resistenza che in quel pezzo di Appennino si è difesa con coraggio. La vita, i pensieri, il corpo e la scrittura di Cora s’intrecciano in una corrispondenza, che si fa affinità elettiva, con la storia di una staffetta partigiana e in generale con le donne che hanno combattuto per la libertà. Un libro importante per non lasciare indietro nessuna storia. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1558 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati