Nel libro culto dei maratoneti, Born to run, lo scrittore Christopher McDougall sosteneva che nessun animale fosse più adatto alla corsa dell’uomo. La giovane Nicole Teeny parte da questo presupposto quando decide di provare a battere un cavallo in una gara di velocità, piedi contro zampe. Nicole praticava la corsa sulla lunga distanza fin da giovane. Ma dopo due episodi di forti convulsioni, le viene diagnosticata una forma di epilessia per la quale sarebbero indicati riposo e un’attività sportiva moderata. Durante la convalescenza, però, sente il bisogno di superare i suoi limiti e di dare alla sua passione per la corsa una dimensione ancestrale. A un certo punto della sua evoluzione l’uomo è sceso dagli alberi, ha cominciato a nutrirsi di proteine e grasso animale, il suo cervello e la sua postura sono cambiati e ha cominciato a correre, sia per catturare le prede sia per fuggire dai predatori. Nicole andrà in Kansas per partecipare a una gara di cinquanta chilometri di corsa in cui dovrà battere 18 cavalli. La sfida della corsa contro gli animali, già esplorata alla radio nel capolavoro di Scott Carrier Running after antelope, in questa miniserie prende una dimensione squisitamente fisica. Il prezioso sound design di Michelle Macklem rende la sfida esaltante anche per chi la ascolta facendo una semplice camminata.

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Questo articolo è uscito sul numero 1608 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati