Di recente gli Stati Uniti hanno abbattuto, per motivi di sicurezza nazionale, quattro palloni che sorvolavano il paese. Secondo Washington il primo, intercettato al largo della South Carolina, era un pallone spia cinese, ma per Pechino era solo uno strumento di ricerca. Gli altri tre sono stati poi riconosciuti come innocui. Lo spazio aereo è pieno di palloni usati per scopi scientifici, commerciali o militari, che volano fino a trentacinque chilometri di altitudine. Il servizio meteorologico statunitense ne lancia circa 60mila all’anno: raccolgono dati utili per le previsioni o analizzano la qualità dell’aria. Anche l’Organizzazione meteorologica mondiale dispone di molti palloni. Insomma, Washington dovrebbe usare parecchi missili se decidesse di abbattere tutti i palloni rilevati dai radar, scrive il New York Times. Gli ambientalisti contestano da anni l’uso dei palloni, sostenendo che i detriti possono danneggiare gli ecosistemi.
Palloni sgonfiati
Come percepiamo la voce
Secondo uno studio recente, ascoltare la propria voce è un’esperienza multisensoriale. Spesso quando sentiamo la nostra voce registrata, la percepiamo come strana e sgradevole. È sorprendente, se consideriamo che il suono della nostra voce ci accompagna fin dalla nascita. “È il suono più intimamente legato al sé”, scrivono gli autori. Probabilmente questa reazione è dovuta al fatto che la percezione non dipende solo dal suono condotto dall’aria ma anche dalla vibrazione del cranio. I ricercatori hanno fatto ascoltare a sedici volontari la loro voce mescolata ad altre, più o meno familiari. Quando l’ascolto avveniva attraverso una registrazione, il grado di riconoscimento della propria voce era basso. Quando invece i volontari ascoltavano le voci con cuffie a conduzione ossea, riconoscevano più facilmente la propria. La percezione è quindi legata a sistemi sensoriali multipli. Lo studio potrebbe contribuire a spiegare il meccanismo alla base delle allucinazioni uditive, cioè il fenomeno del “sentire voci”. Potrebbe anche avere applicazioni pratiche, aiutando per esempio i musicisti che si ascoltano in cuffia. ◆
La stagione del sonno
In inverno le persone tendono a dormire di più. Analizzando i dati relativi a circa duecento pazienti con disturbi del sonno, raccolti dall’ospedale universitario della Charité, a Berlino, è emerso che in inverno la fase rem di sonno profondo dura mezz’ora in più rispetto all’estate. La fase rem è collegata all’orologio circadiano del ritmo sonno-veglia, che è influenzato dalla luce naturale. I ricercatori affermano su Frontiers in Neuroscience che la fisiologia umana si adatta alle stagioni, imponendo di dormire di più in inverno per non essere stanchi in primavera.
Aumenta il rischio di diabete
Secondo uno studio pubblicato sul mensile online con accesso aperto Jama Network Open, il covid-19 fa aumentare il rischio di diabete. I ricercatori dello Smidt heart institute, che fa parte del Cedars-Sinai medical center di Los Angeles, negli Stati Uniti, hanno stabilito che il rischio è più alto anche in caso di contagio con la variante omicron. Inoltre, le persone non vaccinate al momento dell’infezione sembrano avere un rischio maggiore rispetto a quelle vaccinate. Tuttavia, quest’ultima è un’ipotesi che richiede ulteriori approfondimenti.
Guarigione dall’hiv
Un terzo caso di guarigione dall’hiv è stato documentato in uno studio pubblicato su Nature Medicine. Il paziente, un uomo di 53 anni, assumeva i farmaci antiretrovirali, che limitano ma non eliminano il virus. Poi, in seguito a una diagnosi di leucemia mieloide acuta, l’uomo ha ricevuto un trapianto di cellule staminali. Le cellule donate avevano una mutazione genetica del recettore ccr5, usato di solito dal virus per entrare nelle cellule. I test eseguiti nove anni dopo hanno dimostrato che il virus non si replicava più.
Etologia La capacità delle megattere di modificare le abitudini riproduttive ha ridotto il rischio di estinzione della specie, scrive Communications Biology. Grazie ai divieti di caccia, la popolazione è passata da duecento esemplari negli anni sessanta a più di ventimila. Questo ha spinto i maschi a ricorrere al combattimento più che al canto per trovare le partner. Il canto era la strategia migliore quando la popolazione era ridotta.
Salute Due donne rimaste paralizzate dopo un ictus hanno ricominciato a muovere gli arti superiori grazie all’elettrostimolazione. Il metodo, messo a punto dai ricercatori dell’università di Pittsburgh, negli Stati Uniti, è basato sulla stimolazione del midollo spinale. I benefici, scrive Nature Medicine, sono rimasti anche dopo la sospensione del trattamento.
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