Da quando Pechino ha ripreso il controllo di Hong Kong, le infrastrutture finanziarie e commerciali della città sono state usate per aggirare le sanzioni e facilitare il trasferimento di denaro e tecnologie a Russia, Iran e Corea del Nord, con il tacito accordo del governo locale, scrive Asia Times. Lo rivela un rapporto della fondazione Committee for freedom in Hong Kong, con sede a New York. Secondo il documento le esportazioni da Hong Kong verso la Russia, calate dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, sono raddoppiate e stanno sostenendo lo sforzo bellico di Mosca.
I traffici di Hong Kong
Attivista in arresto
Paul Watson (nella foto), fondatore della ong ambientalista Sea shepherd, è stato arrestato in Groenlandia sulla base di un mandato d’arresto emesso dal Giappone. Watson, noto per gli interventi aggressivi in alto mare contro le baleniere giapponesi, era diretto nel Pacifico settentrionale per intercettare una nave che lavora la carne di balena. Un tribunale deciderà sull’estradizione in Giappone, scrive la Jiji Press.
Una classe media modesta
“Mentre i ricchi indiani diventano sempre più ricchi, il resto della popolazione, inclusa la classe media che viene spesso citata come esempio del successo economico del paese, tira a campare”, scrive Al Jazeera in merito al matrimonio da 600 milioni di dollari del figlio minore di Mukesh Ambani, l’uomo più ricco d’India. “Rispetto ai cittadini dell’altra grande economia in crescita, la Cina, gli indiani hanno un potere d’acquisto molto inferiore. E la classe media è concentrata nella parte bassa delle fasce di reddito, secondo un rapporto di Oxford Economics da poco pubblicato. Negli ultimi trent’anni è cresciuta di dieci volte ma come quantità di persone è ancora meno della metà rispetto a quella ci nese”.
Fuoco sugli studenti
Dopo che le manifestazioni pacifiche degli studenti universitari contro le quote per accedere agli impieghi nel settore pubblico sono sfociate nella violenza, la situazione in Bangladesh è ancora molto tesa. Almeno 163 persone sono morte dopo che la polizia è intervenuta per impedire le proteste. Dal 18 luglio internet e la rete cellulare nel paese sono bloccate, rendendo impossibili le comunicazioni, e dal 21 luglio il governo impone il coprifuoco. La corte suprema ha ridotto la quota riservata ai familiari dei veterani della guerra d’indipendenza dal Pakistan del 1971 (dal 30 al 5 per cento), ma gli studenti vogliono giustizia per i morti e le dimissioni di chi, nel governo, ha permesso le violenze. Chiedono inoltre il rilascio dei leader delle proteste, arrestati nei giorni scorsi, scrive la Bbc. Dall’ospedale dov’è stato ricoverato in seguito alle ferite riportate negli scontri, uno di loro, Nahid Islam, dice di temere per la sua vita e per quella dei suoi compagni. ◆
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