Il 13 ottobre un razzo della SpaceX è arrivato ai limiti dell’atmosfera terrestre prima di tornare indietro verso la torre di lancio da cui era decollato pochi minuti prima. “Grazie a questa meraviglia dell’ingegneria”, scrive l’Economist, “le missioni spaziali saranno meno costose e più potenti”. Ma questa operazione è stata orchestrata da un imprenditore, Elon Musk, fondatore della SpaceX, che in politica riesce a fare tutto quello che c’è di sbagliato, osserva il settimanale. In particolare, Musk, che sostiene Donald Trump nella corsa alle elezioni presidenziali di novembre, diffonde notizie false e insulta gli avversari del candidato repubblicano. Gli Stati Uniti continuano a registrare risultati economici straordinari anche se la loro vita politica è sempre più avvelenata. A pochi giorni dal voto, i repubblicani e i democratici non sono mai stati così in disaccordo. Di fronte a questo scenario così cupo, l’economia statunitense sarà ancora in grado di volare? “La crescita non è un diritto inalienabile, ma un dono che va curato. Se il circolo virtuoso che la muove si bloccasse non sarebbe facile sbarazzarsi di una politica tossica”. ◆
Politica tossica
Fuga di capitali
I cittadini cinesi hanno portato fuori del paese miliardi di dollari per proteggere il loro patrimonio dai danni del crollo immobiliare e in generale dalle incertezze dell’economia nazionale. Tutto avviene in modo illegale, spiega il Wall Street Journal, visto che Pechino ha imposto controlli molto stretti ai movimenti dei capitali: è possibile cambiare in valuta straniera fino a cinquantamila dollari all’anno. Secondo gli analisti del quotidiano finanziario statunitense, tra il giugno del 2023 e il giugno di quest’anno sono usciti dalla Cina 254 miliardi di dollari, una somma nettamente più alta di quella registrata dieci anni fa, quando una fuga simile aveva fatto temere l’esplosione di una crisi finanziaria.
L’oro non smette di salire
Il 21 ottobre 2024 il prezzo dell’oro ha raggiunto il valore record di 2.740,37 dollari all’oncia, registrando un aumento del 40 per cento rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Il rialzo, spiega il Financial Times, è legato alla tradizionale funzione di bene rifugio rivestita dal metallo prezioso. Gli investitori temono ripercussioni negative causate dalle tensioni tra le grandi potenze e dalle guerre in Ucraina e in Medio Oriente. Inoltre ritengono che i tagli al costo del denaro decisi dalle banche centrali possano abbassare i rendimenti di molti titoli. Alcuni esperti prevedono che nel 2025 il prezzo dell’oro possa addirittura superare la barriera dei tremila dollari all’oncia. Le ultime previsioni del Fondo monetario internazionale (Fmi), aggiunge il quotidiano francese Le Monde, parlano di un rallentamento dell’economia globale, anche se l’istituto guidato da Kristalina Georgieva ritiene che sarà “un atterraggio morbido”, considerando che l’inflazione degli ultimi anni è stata frenata senza causare recessioni gravi. Allo stesso tempo, tuttavia, l’Fmi evidenzia i rischi legati al fatto che diversi motori della crescita globale sono in panne, a cominciare dalla Cina, ancora alle prese con gli effetti del crollo del settore immobiliare. Un’altra minaccia è il protezionismo: secondo l’Organizzazione mondiale del commercio, dal 2020 sono stati firmati in media solo cinque accordi commerciali all’anno, mentre nel 2023 i governi hanno imposto più di tremila dazi doganali al loro commercio, cinque volte di più del 2015. ◆
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