“Tutto bene quel che finisce bene, perché alla fine siamo arrivati a Mattarella”, dice il ministro dell’interno Angelino Alfano arrivando questa mattina nel transatlantico di Montecitorio per la quarta votazione che porterà all’elezione di Sergio Mattarella come presidente della repubblica italiana.

In mattinata è arrivata la nota del leader del Nuovo centrodestra con la quale Alfano annunciava che il suo partito avrebbe votato per il candidato proposto dal Partito democratico, dopo che nelle ultime ore aveva minacciato di ritirare il suo appoggio al giudice della corte costituzionale.

Commentando l’appello di Renzi arrivato ieri in serata, Alfano ha detto: “M’interessava una sola frase: ‘non è una questione che riguarda il solo Partito democratico’, perché siccome avevamo fatto le consultazioni e poi lui alla fine aveva fatto il nome di Sergio Mattarella all’assemblea del Partito democratico aveva dato la netta sensazione che avesse deciso lui. Poi io ho dovuto ripetere, e l’ho fatto senza sforzo, che Mattarella rispondeva a un identikit che io stesso avevo fatto”.

Alfano si attribuisce la paternità della candidatura di Mattarella e lancia una frecciata contro il premier che l’avrebbe fatta sua, annunciando il nome del candidato per la presidenza al termine dell’assemblea dei grandi elettori del Partito democratico il 29 gennaio. Ma la mossa di Alfano arriva tardi e sembra un tentativo un po’ goffo di rientrare nella partita.

“Anche Forza Italia ha scelto la strada della non belligeranza”, dice Alfano. “Pure Forza Italia ha scelto la strada di non contrapporre un altro candidato a Sergio Mattarella, ha scelto di parlarne bene e di votare scheda bianca”, dice il ministro dell’interno.

In realtà dentro al Nuovo centrodestra serpeggia lo scontento e c’è chi chiede presto una verifica di governo.

“La convergenza su Mattarella c’è stata, anche se nel segreto dell’urna uno non può mai sapere”, dice Carlo Giovanardi. “Ma l’appello di Renzi è stata una presa in giro. Il problema non è Mattarella che è una persona degnissima, il problema è il comportamento di Renzi. Io credo che noi dobbiamo votare Mattarella e poi da lunedì chiedere una verifica di governo”, afferma Giovanardi.

L’Ncd teme l’alleanza del Partito democratico con Sinistra, ecologia libertà, un’alleanza che si è ricomposta per l’elezione del presidente della repubblica intorno a Mattarella. “Renzi non può, come un funambolo, tenere in piedi tre palline. Un’alleanza con Ncd per il governo, una con Forza Italia per le riforme e una con Sel per l’elezione del presidente della repubblica. Va a finire che una gli cade per terra”, conclude Giovanardi.

Annalisa Camilli, Internazionale

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