Libia
Il 27 agosto il governo guidato da Abdul Hamid Dbeibeh ha sospeso la ministra degli esteri Najla al Mangush, accusata di aver partecipato la settimana scorsa a un incontro informale a Roma con il suo collega israeliano Eli Cohen. La notizia dell’incontro aveva causato una serie di manifestazioni a Tripoli e in altre città del paese, mentre il consiglio presidenziale ha ricordato che “le leggi libiche vietano la normalizzazione delle relazioni con l’entità sionista”.

Zimbabwe
Il 26 agosto la commissione elettorale ha proclamato il capo di stato uscente Emmerson Mnangagwa, 80 anni, vincitore delle elezioni presidenziali del 23 agosto. Secondo la commissione, Mnangagwa ha ottenuto il 52,6 per cento dei voti, contro il 44 per cento di Nelson Chamisa, leader della Coalizione dei cittadini per il cambiamento (Ccc). Chamisa a sua volta si è proclamato vincitore dello scrutinio denunciando gravi brogli. Il 24 agosto la polizia aveva arrestato 41 osservatori che dovevano vigilare sulla regolarità del voto.

Gabon
Il governo ha bloccato il 26 agosto l’accesso a internet e proclamato un coprifuoco in tutto il paese, invocando il rischio di violenze, durante le operazioni di voto delle elezioni presidenziali e legislative. Il principale candidato di opposizione, Albert Ondo Ossa, ha denunciato brogli e chiesto di essere riconosciuto come il vincitore dello scrutinio. Il presidente uscente Ali Bongo Ondimba, al potere da 14 anni, punta alla conferma per un nuovo mandato.

Ucraina-Russia
Il 28 agosto la viceministra della difesa ucraina Hanna Maliar ha annunciato che l’esercito di Kiev ha riconquistato il villaggio di Robotyne, nella regione sudorientale di Zaporižžja. Poco dopo la presidenza ucraina ha affermato che almeno due persone sono morte in un bombardamento russo nella regione centrale di Poltava. Intanto, il 28 agosto il servizio di sicurezza russo dell’Fsb ha fatto sapere che un cittadino russo, ex impiegato dell’ambasciata statunitense, è stato arrestato con l’accusa di aver trasmesso a Washington informazioni sul conflitto in Ucraina.

Francia
Il ministro dell’istruzione Gabriel Attal ha annunciato il 27 agosto che non sarà più possibile indossare l’abaya nelle scuole di ogni ordine e grado. L’abaya è una tunica che copre tutto il corpo diffusa tra le donne in Medio Oriente e indossata da un numero crescente di studenti in Francia. La decisione è stata presa in nome della laicità dello stato.

Afghanistan
Il 26 agosto il regime dei taliban ha vietato alle donne l’accesso al parco nazionale Band-e Amir, nella provincia centrale di Bamiyan, a causa “delle segnalazioni sul mancato rispetto dell’obbligo d’indossare il velo islamico”. Il ministero per la prevenzione dei vizi e la promozione delle virtù ha precisato che il divieto resterà in vigore finché non sarà trovata una soluzione.

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