Questo articolo è uscito nel gennaio 2020 sul numero 32 di Internazionale Kids.

Le persone sono diverse. Non ci sono due corpi uguali. Anche le emozioni che vivono al loro interno sono diverse. L’amore, per esempio, si può esprimere in tanti modi. Spesso nasce tra uomini e donne, ma non è l’unica possibilità: ci sono uomini che amano uomini e donne che amano donne. Alcuni s’innamorano di un’altra persona indipendentemente dal suo genere, altri non s’innamorano di nessuno. Ci sono persone che non si sentono né uomo né donna. E altre che non si sentono a loro agio con il genere che gli è stato assegnato appena nate.

Nei film, nelle serie tv, nei libri e nelle pubblicità sembra che le ragazze si innamorino sempre dei ragazzi e viceversa, e che le famiglie siano fatte solo di padre, madre e figlio, ma le cose non stanno così. In media una persona su dieci non rientra in questo quadro. Alcuni non si sentono pronti a dichiarare i propri sentimenti per paura di essere emarginati. Ma c’è un ottimo antidoto a ogni pregiudizio: saperne di più.

Che vuol dire lgbt?

È un acronimo formato da diverse parole: lesbiche, gay, bisessuali, transessuali. A volte dopo la t si aggiunge anche la lettera q, che significa queer, e la i, che indica le persone intersessuali.

Lesbica Una donna che s’innamora di un’altra donna.

Gay Un uomo che s’innamora di un altro uomo. A volte le persone gay e lesbiche sono anche chiamate omosessuali. Omo viene dal greco e significa “lo stesso”. Le persone omosessuali, lesbiche o gay, s’innamorano dunque di chi è del loro stesso sesso.

Bisessuale Chi è bisessuale può innamorarsi di qualcuno indipendentemente dal suo sesso.

Transessuale Quando un neonato viene al mondo, si guarda il suo corpo. Se ha un pene, allora è un bambino. Se ha una vagina è senza dubbio una bambina. Ma non sempre è così. A un certo punto della loro età alcuni bambini pensano: “Non sono un ragazzo, ma una ragazza”. Oppure: “Mi sento un uomo anche se il mio corpo è all’apparenza quello di una donna”. Queste persone sono trans, e sanno benissimo chi sono. Quello che dicono è più importante di quello che altri hanno stabilito al momento della loro nascita. Alcuni si operano, perché vogliono che il loro corpo corrisponda al genere a cui sentono di appartenere. Questo processo si chiama “riassegnazione di genere”.

Intersessuale “Inter” significa “tra” e con questa parola si indicano le persone che alla nascita non sono inequivocabilmente né femmine né maschi. Hanno caratteri sessuali misti, per esempio hanno il pene ma anche degli ormoni femminili. Nel grembo materno gli embrioni non sono né maschili né femminili. La maggior parte dei feti si sviluppa in seguito come maschio o femmina. Ma alcuni rimangono “inter” e nascono così. In Germania ci sono circa 160mila intersessuali, ogni anno ne nascono più o meno 150. In passato questi bambini venivano a volte operati in modo che corrispondessero a un sesso preciso. Oggi si sa che è sbagliato: essere intersessuali è ok, e non servono operazioni. Da alcuni anni in Germania le persone possono dichiarare nella propria carta d’identità di avere un sesso “diverso”. Ma è importante sapere che i concetti di trans e intersessuale non ci dicono nulla dell’orientamento sessuale di queste persone.

Queer La parola queer si usa per tutte le persone che si sentono diverse dalla maggioranza: ragazze che s’innamorano di altre ragazze o ragazzi che s’innamorano indifferentemente di maschi e femmine, ma anche per tutti coloro che si sentono stretti nei ruoli di “tipico uomo” e “tipica donna”.

Spesso dopo la sigla lgbt c’è un asterisco o un più. Questi simboli vogliono includere tutti quelli che non si riconoscono in nessuna categoria (per esempio perché non s’innamorano di nessuno) ma che si sentono giusti così come sono.

Cosa significa la bandiera arcobaleno?

La bandiera arcobaleno sta per pluralismo e rispetto. È un simbolo del fatto che tutte le persone dovrebbero essere trattate allo stesso modo. In molti paesi le persone lgbt non possono vivere al sicuro.

In Russia, Egitto, Iran e India, per esempio, non possono sposarsi e in alcuni casi rischiano di finire in carcere anche solo per un bacio o perché si tengono per mano. In Germania la situazione è migliore, ma non per questo va tutto bene. Otto giovani lesbiche, gay o bisessuali su dieci e nove transessuali su dieci hanno subìto discriminazioni, sono stati insultati o aggrediti. Altri non hanno il coraggio di vivere apertamente la loro identità.

Cosa si può fare contro l’emarginazione?

Alcune persone emarginano chi è diverso da loro. Altri usano le parole “gay” o “trans” per insultare qualcuno. Contro le offese a scuola si può e si deve fare qualcosa, anche quando sono rivolte a qualcun altro. Se qualcuno dice “questa cosa è da gay”, bisognerebbe chiedergli “cosa intendi?”. Oppure: “Sai davvero cosa significa gay, trans o queer?”. A quel punto, nella maggior parte dei casi, chi ha usato quella parola come insulto s’imbarazza, perché non sa bene di cosa parla. Chi sente parole offensive a scuola dovrebbe schierarsi apertamente e dire: “Non dovresti usare quella parola come un insulto”. Chi è discriminato dovrebbe cercare aiuto: parlarne con un insegnante o chiamare un numero verde che offre assistenza.

In Italia c’è il numero verde della Rainbowline, dedicato alle persone lgbt che hanno bisogno di aiuto: 800 110 611. È gratuito da tutto il paese.

Da sapere
Libri e film

Quattro libri scelti dalla redazione di Internazionale Kids: Questo libro è gay (Sonda 2018), di Juno Dawson; Questo libro è trans (Sonda 2021), di Juno Dawson; La bandiera arcobaleno (Fatatrac 2021), di Michelle Millar Fisher e Kat Kuang; Ovunque. Esplorazioni cromatiche del mondo queer (BeccoGiallo 2022) di Barbara Orlandini e Gianluca Sturmann. Tre film consigliati da Barbara Orlandini e Gianluca Sturmann: Billy Elliot (2000) di Stephen Daldry; Tomboy (2011), di Céline Sciamma; My first summer (2020), di Katie Found.

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