• L’Africa, con 2,8 milioni di persone positive al covid-19, è uno dei continenti con le cifre relative alla pandemia più basse al mondo. Le misure di protezione introdotte tempestivamente da molti governi hanno sicuramente giocato un ruolo fondamentale nella battaglia contro la diffusione del virus. Tuttavia in molti paesi i cittadini stanno diventando sempre più insofferenti alle restrizioni, scrive Emmanuel Akinwotu sul Guardian. Questo diventa un fattore particolarmente incisivo se si considera la prospettiva incerta della vaccinazione nel continente. La Covax facility dell’Oms ha confermato che l’Africa riceverà le dosi di vaccino entro giugno di quest’anno, ma il Centro africano di controllo e prevenzione delle malattie africano ha affermato che le dosi ricevute saranno sufficienti a vaccinare appena il 60 per cento della popolazione. Probabilmente il vaccino AstraZeneca-Oxford è una delle opzioni più praticabili per l’Africa. Tuttavia, molti paesi del continente non sono ancora riusciti ad assicurarsi le dosi necessarie.
  • In vista del pellegrinaggio alla Mecca, l’hajj, previsto per la fine di luglio in Arabia Saudita, l’India sta preparando un piano di vaccinazione per i musulmani che otterranno l’autorizzazione a compiere il viaggio, ha dichiarato il ministro federale per le minoranze, Mukhtar Abbas Naqvi. Il termine per chiedere l’autorizzazione scade il 10 gennaio: finora le domande sono arrivate al 50 per cento da donne, e i punti di imbarco aereo sono stati ridotti a dieci dai 21 precedenti. Nel 2020 l’Arabia Saudita aveva vietato il pellegrinaggio alle persone provenienti dall’estero.
  • Il 3 dicembre l’ente regolatore indiano ha dato l’approvazione all’uso di emergenza di due vaccini: Covishield, la versione indiana del vaccino Oxford-AstraZeneca, sviluppato nei laboratori della Serum; e Covaxin, prodotto localmente dal laboratorio indiano Bharat Biotech, che tuttavia, secondo il sito d’informazione Scroll, non ha ancora terminato la fase tre della sperimentazione. Gli esperti sanitari del paese hanno criticato la decisione come prematura proprio perché mancano dati sulla fase tre, cosa che spinge a chiedersi se questa sarà effettuata direttamente sulla popolazione. L’eventualità mette in allarme la comunità scientifica indiana, perché la fase tre prevede la somministrazione consensuale e in cieco di dosi di vaccino e di placebo per verificare l’efficacia del farmaco in fase di test. “Il governo autorizzerà l’uso di emergenza di placebo? Il modulo del consenso informato sarà uguale a quello compilato dai volontari arruolati delle sperimentazioni?”, si chiede Scroll.
  • A circa una settimana dal lancio della campagna vaccinale in tutta Europa, la Francia è riuscita a somministrare solo qualche centinaio di dosi, a fronte di numeri che superano il milione nel Regno Unito, scrive Le Monde. Il numero delle vaccinazioni, tuttavia, dovrebbe aumentare dato che il governo il 4 gennaio ha deciso di velocizzare il ritmo delle somministrazioni tra il personale sanitario con più di 50 anni. Il numero alto di positivi al coronavirus nel paese rende comunque improbabile un allentamento nel breve periodo delle misure restrittive attualmente in vigore.
  • Il 4 gennaio il primo ministro britannico Boris Johnson ha annunciato un nuovo confinamento nazionale in vista di quelle che ha definito “settimane ancora più difficili”. Scuole e università resteranno chiuse a partire dal 5 gennaio. La Scozia aveva già annunciato l’ordine di restare in casa, e il Galles ha comunicato che le scuole resteranno chiuse almeno fino al 18 gennaio. Anche l’Irlanda del Nord ha prospettato un lungo periodo di lezioni a distanza per gli studenti del paese. Intanto il premier ha consigliato a tutti di cominciare il confinamento, in attesa dell’effettiva entrata in vigore che avverrà il 6 gennaio, per quella che Johnson ha descritto come “la fase finale della battaglia”.
  • Il coronavirus ha fatto precipitare i festival musicali estivi britannici in una “crisi esistenziale”. L’allarme arriva dall’associazione dell’industria musicale, Uk Music, che ha chiesto al governo un maggiore sostegno economico. Dopo che “la stagione 2020 è stata spazzata via dal virus, c’è il rischio che accada lo stesso anche per la gran parte degli eventi del 2021”. A luglio il settore musicale ha ricevuto 250 milioni di sterline dal Fondo di recupero culturale di 1,6 miliardi di sterline stanziato dal governo per aiutare il settore artistico durante l’epidemia. Uk Music chiede una data approssimativa di riapertura dei locali e dei luoghi di spettacolo. Il direttore dell’associazione, Jamie Njoku-Goodwin, ha affermato che “è nell’interesse nazionale che il settore sia supportato e aiutato a tornare alla normalità”.
  • Il governatore di New York, Andrew Cuomo, ha confermato la presenza del primo caso della nuova variante di coronavirus. L’annuncio ha sollevato preoccupazioni riguardo la capacità degli ospedali di far fronte all’emergenza nel caso in cui il virus dovesse diffondersi più rapidamente.
  • La situazione degli ospedali di Los Angeles sarebbe talmente grave che, scrive il Los Angeles Times, le autorità sanitarie locali avrebbero consigliato agli operatori delle ambulanze di ridurre l’uso di ossigeno e di non portare negli ospedali i pazienti che non hanno possibilità di sopravvivenza.
  • Il 5 gennaio Israele ha autorizzato l’uso del vaccino sviluppato dalla Moderna, ha annunciato l’azienda. È il terzo paese ad approvare il farmaco dopo gli Stati Uniti e il Canada. Dal 27 dicembre, secondo i dati del ministero della salute, in Israele sono state vaccinate 1,37 milioni di persone su nove milioni di abitanti.
  • Il 4 gennaio il Messico ha approvato l’uso dei vaccini prodotti dai laboratori dell’AstraZeneca-Oxford. Si tratta del secondo vaccino approvato dalle autorità messicane, scrive El País. Il vaccino della Pfizer è stato approvato lo scorso dicembre e la campagna vaccinale è cominciata alla fine dello stesso mese. Il governo messicano ha designato medici, infermieri e operatori come coloro che riceveranno il vaccino per primi. Finora sono state vaccinate 43.960 persone.
  • La Russia ha confermato 24.246 nuovi casi di coronavirus e 518 decessi nelle ultime 24 ore, scrive il Moscow Times. Il 5 gennaio, il presidente Vladimir Putin ha prospettato alla cancelliera Angela Merkel la possibilità di una collaborazione tra la Russia e la Germania nella produzione di vaccini contro il coronavirus.
  • Il quotidiano danese Ekstra Bladet riferisce che la Danimarca dovrà affrontare misure contro la pandemia di covid-19 ancora più severe di quelle messe in campo dal governo fino a questo momento. A seguito di una riunione dell’esecutivo avvenuta il 4 gennaio, alcune fonti avrebbero suggerito che il limite di dieci persone per gli incontri privati potrebbe essere ulteriormente abbassato a cinque.
  • L’Iran il 5 gennaio ha isolato il primo caso della nuova variante del coronavirus in una persona in arrivo dal Regno Unito. Il paese ha registrato ufficialmente 55.748 morti per covid-19 e 1.255.620 contagi dall’annuncio dei primi casi nel febbraio scorso, secondo quanto dichiarato dalla portavoce del ministero della sanità. Ma alcuni funzionari, compreso lo stesso ministro della sanità Saeed Namaki, ammettono che le cifre potrebbero essere sottostimate. Il 4 gennaio sono stati registrati 98 nuovi decessi, il numero più basso dal 18 luglio, quando furono 87. I contagi sembrano in lieve flessione (6.113 il 4 gennaio) dopo il picco del 27 novembre, quando furono 14.051. Le recenti diminuzioni dei casi potrebbero essere dovute alle restrizioni imposte nel paese il 21 novembre e ancora in vigore in alcune aree.
  • Il laboratorio BioNTech ha dichiarato il 5 gennaio che l’efficacia massima del suo vaccino non può essere confermata nel caso di un ritardo nella somministrazione della seconda dose, una strategia applicata o ipotizzata da diversi paesi, come la Danimarca e il Regno Unito, per cercare di vaccinare più persone. In Danimarca l’ipotesi di attendere più del tempo indicato dai laboratori per il richiamo potrebbe essere presa in esame anche per i vaccini di Oxford-AstraZeneca e della statunitense Moderna, che aspetta l’approvazione dell’Agenzia europea del farmaco (Ema).
  • Negli Stati Uniti il 4 gennaio è stato arrestato un addetto farmaceutico del centro medico Aurora di Grafton, in Wisconsin, dopo che il 31 dicembre aveva sottratto dai frigoriferi, cercando di renderle inutilizzabili, 57 fiale del vaccino della Moderna, dicendosi convinto che il vaccino possa modificare il dna umano. Il vaccino della Moderna e della Pfizer-BioNTech si basano sull’uso dell’Rna messaggero che insegna al sistema immunitario a combattere il virus. L’uomo, Steven Brandenburg, di 46 anni, secondo la polizia avrebbe ammesso di essere un complottista.
  • In Australia l’ente regolatore del farmaco non si pronuncerà sui vaccini prima di febbraio e la campagna di vaccinazione potrebbe cominciare verso la fine di marzo, ha dichiarato il ministro della salute, il conservatore Scott Morrison, aggiungendo che “non abbiamo intenzione di correre rischi inutili. L’Australia non si trova in una situazione di urgenza come il Regno Unito”. Secondo il ministro le campagne di immunizzazione già in corso nel mondo permetteranno all’Australia di avere più dati di quelli forniti dai test clinici sugli effetti collaterali dei vaccini. L’Australia, che ha 25 milioni di abitanti, ha previsto di comprare 54 milioni di dosi del vaccino di Oxford-AstraZeneca, 3,8 milioni dovrebbero arrivare all’inizio di quest’anno. Ha anche concluso accordi per acquistare 51 milioni di dosi di vaccino prodotto dalla Novavax e dieci milioni di dosi dalla Pfizer-Biontech.
  • Taiwan ha segnalato due nuovi casi di contagio importati dopo che una donna taiwanese, che aveva ricevuto tre test negativi negli Stati Uniti, è risultata positiva all’arrivo a Taiwan. Il numero totale di casi confermati ufficialmente a Taiwan è di 817, di cui 722 importati. Finora, sette persone sono morte a causa della malattia a Taiwan, mentre 697 sono state dimesse dall’isolamento ospedaliero, le persone ancora in cura sono 113.
  • Secondo il quotidiano [Mainichi Shimbun](http://Mainichi Shimbun) 18 persone, dirigenti di alcune delle più note aziende del Giappone di cui non fornisce i nomi, sarebbero state segretamente vaccinate con il farmaco cinese Sinovac, non ancora approvato dalle autorità giapponesi. Nel paese il resto della popolazione dovrà aspettare più a lungo, dato che il governo ha specificato che le prime diecimila vaccinazioni di personale sanitario cominceranno alla fine di febbraio, seguite poi da quelle delle persone più anziane. Il grosso della campagna di immunizzazione non comincerà prima di aprile, secondo quanto riportano i giornali giapponesi. Il quotidiano Nikkei afferma che il premier Yoshihide Suga è intervenuto personalmente per assicurare dosi del vaccino della Pfizer-BioNTech sufficienti a vaccinare 60 milioni di persone. Il Giappone ha anche ordinato venti milioni di dosi alla Moderna e 60 milioni dall’AstraZeneca-Oxford. Suga, che ha 72 anni, ha dichiarato che sarà tra i primi a vaccinarsi “per dare l’esempio”. Intanto nel paese aumentano le pressioni per imporre misure più restrittive in tutto il paese, dove sono state registrate il 4 gennaio più di tremila nuove infezioni.
  • L’arcipelago delle Samoa, nell’oceano Pacifico, vieterà l’accesso a chi abbia transitato in 13 paesi – tra cui Italia, Australia, Singapore, Corea del Sud, Giappone e Canada – dopo aver chiuso gli ingressi ai voli provenienti dal Regno Unito e dal Sudafrica, dove è emersa la variante B.1.1.7 del virus. Il paese ha anche imposto nuovi regimi di test ai cittadini che rientrano nel paese e ha imposto un’attesa di sei mesi prima di rientrare nel paese a chi si è ammalato ed è guarito dal covid-19. Alla fine di gennaio dovrebbero rientrare con un volo quasi 300 marinai samoani. Samoa ha registrato i suoi due primi casi di coronavirus a novembre tra i marinai rimpatriati: uno di loro proveniva dall’Italia e aveva viaggiato attraverso la Nuova Zelanda. Altrove nel Pacifico, Palau – un paese che ha un rapporto di libera associazione con gli Stati Uniti e che per ora è senza covid-19 – ha ricevuto 2.800 dosi del vaccino della Moderna, parte del lancio negli Stati Uniti dell’operazione Warp speed. Il ministero della sanità Emais Roberts spera di vaccinare quasi tutta la popolazione del paese, ventimila abitanti, entro aprile. Ha chiesto 30mila dosi, che dovrebbe ricevere nei prossimi tre mesi.

Ha collaborato Sara Tartamo

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