• “Per ogni vaccino” contro il covid-19 “è in atto un piano di gestione del rischio” e “tecniche di analisi consolidate per valutare se sia probabile che un sospetto effetto collaterale sia causato dal vaccino”, ha detto Sabine Straus, presidente del comitato per la sicurezza dell’Agenzia per il farmaco europea (Ema), spiegando durante una conferenza pubblica come sarà monitorata la sicurezza dei nuovi vaccini. “Come per tutti i medicinali, è necessario il monitoraggio della sicurezza dei vaccini contro il covid-19 per rilevare eventuali effetti collaterali”, ha affermato Straus, riferendo che “se l’analisi conclude che un nuovo effetto indesiderato è causato da un vaccino, questo sarà incluso nel foglio illustrativo”. Rivolgendosi ai cittadini la funzionaria ha ricordato che “chiunque può segnalare un sospetto effetto collaterale dei vaccini contro il covid-19 all’autorità nazionale, all’operatore sanitario e al produttore del vaccino”. Le segnalazioni sono quindi inviate a EudraVigilance, il database dell’Ue dei sospetti effetti collaterali dei farmaci.
  • Le autorità sanitarie statunitensi (Cdc) hanno rilevato, il 6 gennaio, 21 casi di reazioni allergiche su più di 1,8 milioni di somministrazioni di una dose del vaccino Pfizer-Biontech, raccomandando la massima precauzione e lo stretto monitoraggio dell’insorgenza di questi effetti collaterali. La stessa raccomandazione è stata emanata anche dalle autorità sanitarie britanniche.
  • Negli Stati Uniti il 7 gennaio ci sono stati quasi 3.900 morti per covid-19, il dato giornaliero più alto registrato finora.
  • Intanto a Washington sale la preoccupazione che l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio possa essere stato un evento superdiffusore del virus tra le persone rimaste bloccate nell’edificio, che in molti casi avrebbero rifiutato di indossare le mascherine.
  • La crisi sanitaria legata alla pandemia continua a preoccupare per le sue ricadute psicologiche. In Germania il sostegno alle persone con fragilità psichiatriche e psicologiche è stato danneggiato dalla chiusura di molti centri terapeutici a causa delle misure anticovid, prima a marzo e poi nuovamente a dicembre. Nonostante il tentativo di sostituire le consulenze di persona con sedute online o attraverso delle app, i risultati non sono soddisfacenti dato che in questi casi gli scambi diretti restano fondamentali. Lo stress subìto da persone con fragilità di questo genere è stato doppio rispetto al resto della popolazione sottolinea la fondazione tedesca di aiuto per la depressione (Ddh). Ambulatori psichiatrici, centri di consulenza e servizi di prevenzione dei suicidi hanno tutti registrato un aumento delle domande di aiuto nel 2020, spiega Dietrich Munz, direttore dell’associazione tedesca degli psicoterapeuti. “Diversi studi ormai dimostrano che lo stress dovuto alle misure restrittive può anche condurre a una malattia mentale”, aggiunge spiegando che l’isolamento sociale può facilmente causare un deterioramento della salute psicologica: “Gli esseri umani sono animali sociali. Ciò significa che cerchiamo e abbiamo bisogno di scambi interpersonali, che siano piccole conversazioni al lavoro o confidenze con gli amici”. Il governo tedesco ha prolungato il lockdown parziale fino al 31 gennaio, esortando la popolazione a non uscire se non per estrema necessità, ingiungendo tra l’altro di rinunciare alle escursioni domenicali in montagna durante l’inverno. Ma anche il restare chiusi per giorni nello stesso spazio con le stesse persone può far insorgere episodi di angoscia: “Troppa vicinanza può causare uno stress psicologico”, dice Munz, precisando che “limitare i propri scambi solo alla famiglia è ancora più difficile se ci sono poche opportunità per stare per conto proprio”. Lodata per la gestione della prima ondata, la Germania è duramente toccata dalla seconda, con un numero quasi quintuplo di casi rispetto alla primavera scorsa, e un numero di decessi giornalieri che ha superato più volte i mille. In un recente sondaggio della compagnia di assicurazione sanitaria Pronova Bkk il 75 per cento di 154 psichiatri e psicoterapeuti interpellati ha detto di aspettarsi un aumento delle malattie mentali nei prossimi dodici mesi.
  • Il Brasile ha superato la soglia dei 200mila morti, il secondo bilancio più pesante dopo quello degli Stati Uniti (364.691 decessi). Il paese latinoamericano il 7 gennaio ha registrato più di 87mila nuovi contagi e non meno di 1520 decessi. Il presidente Bolsonaro insiste a minimizzare la portata della crisi e ad accusare il virus di aver rovinato il paese: “Non serve a niente continuare con la storia di rimanere a casa e di occuparsi in seguito dell’economia. Non funzionerà. Non possiamo trasformarci in un paese di poveri e di disoccupati”, ha dichiarato.
  • Il vaccino CoronaVac, sviluppato dal laboratorio cinese Sinovac, avrebbe mostrato un’efficacia tra il 78 e il 100 per cento nei test clinici effettuati in Brasile, ha dichiarato il governatore dello stato di São Paulo. Tuttavia, scrive Science, il risultato è stato accolto con scetticismo perché un accordo tra i laboratori brasiliani Butantan di São Paulo e l’azienda cinese impedirebbe di fornire tutti i dati relativi alle sperimentazioni.
  • In Francia due focolai della nuova variante sono stati individuati in Bretagna, e il primo ministro Jean Castex ha annunciato che le frontiere con il Regno Unito resteranno chiuse fino a nuovo ordine. Il 7 gennaio la Francia ha confermato più di 25mila nuovi casi, cifre preoccupanti, secondo Jean-François Delfraissy, presidente del comitato di consulenza scientifica del governo.
  • Per la prima volta in dieci mesi di pandemia anche la Svezia adotterà misure restrittive dal 10 gennaio per frenare i contagi. In base a una nuova legge approvata dal parlamento il governo potrà decidere la chiusura di negozi, centri commerciali o dei trasporti pubblici, potrà limitare il numero di persone ammesse in luoghi pubblici e imporre restrizioni alle riunioni pubbliche. La Svezia finora ha registrato 482.284 contagi e 9.262 morti su una popolazione di 10,23 milioni di abitanti.
  • In Irlanda, uno “tsunami” di contagi – come l’ha definito il premier Micheál Martin – ha spinto a inasprire il confinamento, e a chiudere le scuole fino alla fine di gennaio. Il paese ha finora registrato 127.657 contagi e 2.307 decessi.
  • L’8 gennaio nel mondo si segnalano più di 88 milioni di contagi e 1.900.990 decessi per covid-19, secondo i dati della Johns Hopkins University.
  • Nelle Seychelles il 10 gennaio comincia una campagna di vaccinazione con il farmaco prodotto dalla cinese Sinopharm e donato dagli Emirati Arabi Uniti. Nel paese sono stati registrati 420 casi e un decesso.
  • A Brisbane, in Australia, è stato imposto un confinamento immediato di tre giorni dopo che un impiegato di un hotel dove si accolgono persone in quarantena sarebbe stato contagiato dalla variante più trasmissibile del virus.
  • In Colombia più di 30 milioni di persone, su una popolazione di 50 milioni , saranno in confinamento per cinque giorni fino al 12 gennaio. Il primo contagio è stato individuato nel paese il 6 marzo 2020, tre settimane dopo è stato imposto un lockdown nazionale, prolungato a più riprese fino alla fine di agosto. Il presidente conservatore Iván Duque, preoccupato delle ricadute economiche, ha progressivamente tolto la maggior parte delle restrizioni. La presenza della variante del virus non è stata ancora individuata dalle autorità sanitarie. La campagna di vaccinazione è prevista per febbraio: il governo ha acquistato dosi sufficienti per 29 milioni di persone dai laboratori Pfizer-Biontech, Janssen e AstraZeneca, oltre che attraverso il dispositivo Covax coordinato dall’Oms per le vaccinazioni nei paesi più poveri. In Colombia le autorità dovranno affrontare ostacoli di tipo diverso: una diffusa ostilità della popolazione ai vaccini (secondo l’ufficio di statistica sarebbe contrario il 56 per cento) e un territorio montagnoso e tropicale attraversato da una insufficiente rete stradale.
  • I viaggiatori in arrivo nel Regno Unito, compresi i residenti (a eccezione dei bambini di meno di undici anni) dovranno presentare, dalla prossima settimana, un test negativo al covid-19 effettuato nei tre giorni precedenti la loro partenza, ha annunciato l’8 gennaio il governo, precisando che anche in caso di test negativo, chi proviene da paesi ad “alto rischio” dovrà restare in isolamento per dieci giorni. I risultati del test negativo dovranno essere esibiti arrivando in treno, in traghetto e in aereo. Dalla metà di dicembre i giorni di isolamento erano stati portati a cinque in caso di test negativo effettuato almeno cinque giorni dopo l’arrivo, una misura che puntava a rilanciare il settore dei viaggi. Il paese è il primo per numero di decessi in Europa e dal 6 gennaio è in confinamento stretto, mentre prosegue la campagna di vaccinazione con i due farmaci autorizzati, quello della Pfizer Biontech e quello di Oxford-AstraZeneca. L’8 gennaio nel paese è stato autorizzato anche l’uso del vaccino statunitense della Moderna.
  • A Dakar, la capitale del Senegal, e nella città di Thiès è stato imposto un nuovo coprifuoco tra il 6 e il 7 gennaio che ha suscitato le proteste di chi cerca di sopravvivere con i commerci informali. Nelle due città resta in vigore un confinamento parziale che vieta gli assembramenti per strada, feste e riunioni pubbliche private, come i battesimi e i matrimoni, e limita fortemene l’uso dei trasporti in comune, uno dei sistemi più diffusi per spostarsi data la carenza di trasporti pubblici. Anche se in Senegal, come nel resto dell’Africa, la pandemia di coronavirus non ha raggiunto i livelli di altri paesi del mondo (ventimila casi e 438 decessi) le autorità sono preoccupate per un rialzo dei contagi che sta mettendo sotto pressione gli ospedali. Le prime proteste sono scoppiate a Dakar e la polizia è intervenuta usando i lacrimogeni. “Siamo in tanti a lavorare di notte”, ha dichiarato all’Afp il fattorino Jean-Paul Mendy nel quartiere Parcelles Assainies, dove è stato violato il coprifuoco. “Cerchiamo di guadagnare qualcosa e ci impediscono di lavorare di notte”, cosa fondamentale per chi come lui è più facile fare le consegne la sera quando il traffico caotico della capitale diminuisce. Stessi problemi incontreranno i chioschi alimentari e i venditori ambulanti. Nel paese non è stato ancora fissato l’inizio di una campagna vaccinale.
  • La Spagna ha dichiarato il 7 gennaio di aver raggiunto i due milioni di contagi e 51.675 morti ma il governo esclude un nuovo confinamento, diversamente dagli altri paesi europei. Il bilancio dei contagi tuttavia potrebbe essere sottostimato, almeno confrontando uno studio di sieroprevalenza presentato dal governo alla metà di dicembre che indicava come infettato il 10 per cento della popolazione, cioè 4,7 milioni di persone. Finora il paese ha individuato 60 casi della nuova variante del virus, più trasmissibile. La Spagna, traumatizzata dal primo lockdown, uno dei più severi al mondo, ha allentato parecchie misure, lasciando aperti bar, cinema, teatri e musei, seppure con orari di apertura ridotti e con una forte perdita di posti di lavoro. La questione tuttavia divide il paese: un sondaggio dell’istituto Cis il 7 gennaio ha rilevato che il 60 per cento degli abitanti sarebbe favorevole a misure più strette. Le varie regioni spagnole hanno adottato misure diverse come coprifuoco notturno, divieto di spostamento fuori del comune, proroga di riapertura delle scuole, chiusura di bar e ristoranti. In Spagna la campagna di vaccinazione è cominciata il 27 dicembre come nel resto dell’Ue e finora sono state somministrate 200mila dosi del vaccino Pfizer-Biontech. Nelle prossime sei settimane il paese “spera di ricevere 600mila dosi del vaccino della Moderna appena approvato dall’Ema”. L’obiettivo del governo è di vaccinare il 70 per cento della popolazione entro l’estate.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it