I conservatori incalliti e i nostalgici si sentono rassicurati quando gli viene detto che fanno semplicemente parte della categoria – considerata positiva – degli appassionati del vintage. In ogni caso questo è quello che pensa la pubblicità quando, per venderci un po’ di tutto, moltiplica i riferimenti agli oggetti, agli stili, ai caratteri tipografici di un passato idealizzato – sempre più vicino via via che la velocità diventa un valore essenziale.

In questo senso, un importante passo in avanti (o indietro) è stato fatto quando una celebre marca di prodotti informatici ha cominciato a mettere in relazione il suo ultimo tablet con una macchina fotografica di culto della metà degli anni sessanta e con una macchina da scrivere di quelle di una volta, con i tasti che andavano schiacciati con grande forza o aiutandosi con alcuni voluminosi classici della letteratura.

La novità non è tanto nel fenomeno della pubblicità incrociata, in cui si cercano di vendere degli oggetti facendo riferimento a un qualche plusvalore culturale, quanto nel connubio fra tecnologia all’avanguardia e aspetto vintage. E questo equivale a dire che il futuro è ormai alle nostre spalle!

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