Walmart non firmerà l’accordo sulla sicurezza nelle fabbriche in Bangladesh, scrive il Wall Street Journal (Internazionale 1000, pagina 15). Negli ultimi anni la più grande catena di distribuzione degli Stati Uniti ha dato qualche grattacapo anche ai copy editor.
Nel 2008 ha deciso che il nome legale della compagnia sarebbe rimasto il vecchio Wal-Mart, mentre il marchio sarebbe cambiato in Walmart. Tutto a un tratto i giornalisti si sono ritrovati a scrivere frasi come “Wal-Mart ha annunciato che i negozi Walmart apriranno alle otto”. È il marketing a dettare legge.
Negli anni novanta è cominciato il boom dei marchi con la maiuscola interna (PayPal, BlackBerry, MasterCard), un uso inventato dai programmatori per tenere insieme pezzi di codice in poco spazio. Poi come se non bastasse sono arrivate eBay e la Apple, con i suoi iPod e iTunes (a proposito: che fare quando un marchio con l’iniziale minuscola è all’inizio della frase? Risposta: girate la frase). Su Internazionale i marchi conservano i loro vezzi, tranne Yahoo! che perde il punto esclamativo.
Come scrive l’Economist, “sono trucchi per catturare l’occhio, ed è per questo che le aziende li usano. Ma noi vogliamo catturare gli occhi con la qualità della scrittura e delle analisi, senza distrazioni”.
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