“A pagina 13 del n. 1002 si parla di ‘elezioni regionali in Friuli’. Non so come dicesse l’articolo originale, ma avete sbagliato a non correggere”, ci scrive Leonardo Tamborini. L’errore – Friuli invece di Friuli-Venezia Giulia – era nel testo originale. E sì, abbiamo sbagliato a non correggerlo.
In un editoriale del 31 maggio, il Financial Times ha scritto che il nuovo presidente della banca vaticana è il primo non italiano a ricoprire l’incarico. Non è vero: dal 1971 al 1989 c’è stato Paul Marcinkus, nato a Cicero, in Illinois. Bastava fare una ricerca in rete per scoprirlo. E per evitare che l’errore si ripetesse su Internazionale (n. 1003, pagina 11). In entrambi i casi, correggendo l’errore avremmo reso un buon servizio non solo ai lettori, ma anche agli autori.
L’articolo di un grande giornalista pubblicato sulla testata più autorevole può contenere delle inesattezze. Perciò bisogna sempre controllare: fare il
fact checking. A volte internet non basta, ed è sempre buona regola fare dei controlli incrociati. Nel 2007 (n. 686, pagina 58) pubblicammo una recensione del film I figli degli uomini scritta da Slavoj Žižek.
L’autore aveva sbagliato il nome di una località, e l’errore non era stato corretto nemmeno quando la recensione era finita sul sito del film. Per accorgersene bisognava essere andati al cinema.
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