Quando una traduzione non funziona, i lettori di Internazionale se ne accorgono. Un paio di settimane fa Marco Gatti ci ha fatto notare che nella didascalia di una foto (Internazionale 1003, pagina 52) gli agenti della guardia costiera giapponese erano stati promossi a “ufficiali”.

Siamo caduti di nuovo nella trappola dei falsi amici: in realtà infatti si trattava di

officials, “pubblici ufficiali”, “funzionari”, non di officers. I confini tra una traduzione sbagliata e una giusta non sono sempre netti. Recentemente Paola Eandi – “una pedante prof di inglese”, si definisce – ha avanzato qualche dubbio sull’uso dell’aggettivo “esilarante” nella recensione del film di Paolo Sorrentino La grande bellezza (Internazionale 1002, pagina 76): “In inglese exhilarating significa ‘entusiasmante’, ‘elettrizzante’”, ha osservato.

La recensione era stata scritta in italiano da un giornalista britannico, Lee Marshall. Che ha spiegato: “È un caso di falso amico a metà. Infatti, se mi chiedi il significato di ‘esilarante’ in italiano, ti rispondo ‘che fa ridere a crepapelle’. Ma in un momento di disattenzione credo di averlo usato inconsciamente in modo biculturale, cioè in parte con questo significato, in parte intendendo exhilarating nel significato inglese”.

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