Tom Mueller, Extraverginità

Edt, 254 pagine, 18 euro

Per valutare la qualità di un olio d’oliva non ci vuole molto. Uno dei più grandi esperti del mondo, Lanfranco Conte, professore di chimica degli alimenti a Udine, organizza degustazioni nelle scuole elementari italiane. Dopo aver dato due bicchierini ai bambini, uno con l’olio buono, l’altro con quello cattivo, e aver rotto il ghiaccio con qualche battuta, chiede di annusarli e di assaggiarli. A parte qualche sbruffone che se li beve subito tutti e due – spiega – nessuno si sbaglia mai. Ebbene, nonostante questo, nel nostro paese, che potrebbe essere l’eldorado dell’extravergine, circolano oli pessimi.

È l’effetto di molti fattori: le frodi di chi mescola tra di loro oli diversi, magari aggiungendoci quelli di sansa o di nocciola; le tecnologie che permettono di eliminare da queste miscele gli odori più fastidiosi; e soprattutto le politiche e le normative (nazionali ed europee) che rendono più facili alle grandi industrie alimentari truffe e contraffazioni.

Le racconta questa indagine appassionata, nata come articolo per il New Yorker. Sarà la crisi, ma chiudendola il lettore non sente tanto il desiderio di lanciarsi verso la ricerca di nuovi carissimi prodotti di “eccellenza”, quanto il bisogno di poter fare affidamento su qualcosa di sano.

Per fortuna nell’appendice su “Come scegliere l’olio” non è riportato un elenco di marche, ma una lista di ragionevoli criteri.

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