Alberto Bagnai, L’Italia può farcela
Il Saggiatore, 494 pagine, 20 euro

Secondo Alberto Bagnai la ragione per cui l’Italia e gli altri paesi dell’Europa meridionale si trovano nella peggiore crisi della loro storia recente non è né l’accumulazione spendacciona di un debito pubblico eccessivo né l’aumento della corruzione e neppure la mancata lotta all’evasione fiscale, ma la particolare congiuntura che si è venuta a creare in occasione dell’avvento dell’euro, quando cittadini e aziende dell’Europa del sud hanno cominciato a comprare beni prodotti nel nord, spesso con soldi prestati da banche anch’esse del nord.

Così, mentre nell’Europa settentrionale il pil cresceva vertiginosamente, le economie dell’Europa meridionale s’indebolivano e s’indebitavano, arrivando a mettere a repentaglio l’intero sistema. Di questa tesi iconoclasta e rivelatrice, già espressa nel Tramonto dell’euro (Imprimatur 2012) e riproposta nel blog Goofynomics, questo libro analizza alcune conseguenze. Con una scrittura coinvolgente che non nasconde mai (ma anzi esalta) il proprio specifico punto di vista, con molti esempi convincenti e una visione ampia, Bagnai offre una lettura realmente eterodossa sull’Italia degli ultimi trent’anni, sulle ideologie solo apparentemente opposte che dominano il dibattito pubblico e sulle soluzioni per ripartire, che presupponendo il ritorno alle valute nazionali abbiano come obiettivo il ripristino dell’equità.

Questo articolo è stato pubblicato il 9 gennaio 2015 a pagina 78 di Internazionale, con il titolo “Non si sono mangiati tutti”. Compra questo numero | Abbonati

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