Mettersi contro i mezzi d’informazione non è mai un buon segno in campagna elettorale. “Credo che non ci sia bisogno di dire che l’informazione è di parte”, ha detto questa settimana il candidato repubblicano alla vicepresidenza Paul Ryan. “Del resto ce lo aspettavamo”. Ryan ha fatto questa dichiarazione su Fox News, considerata dai liberal l’esempio più lampante del giornalismo fazioso. Questo la dice lunga su quanto l’argomento sia logoro in un mondo dell’informazione in cui le testate filorepubblicane non mancano.

Come ha osservato David Carr sul New York Times, il principale quotidiano degli Stati Uniti per tiratura è il Wall Street Journal, che ospita la più importante tribuna per gli opinionisti conservatori del paese. Anche i conduttori radiofonici più famosi sono conservatori di estrema destra. Ma l’attacco ai mezzi d’informazione sembra dettato soprattutto dalla frustrazione. Forse è vero che c’è una certa faziosità nel dipingere Romney come un alieno lontano dalla realtà. È un fatto talmente accettato che ormai anche le sue battute vengono descritte come gaffe.

Dopo che l’aereo su cui viaggiava sua moglie è stato costretto a un atterraggio d’emergenza per la presenza di fumo in cabina, Romney ha detto scherzando: “È impossibile prendere ossigeno dall’esterno dell’aereo perché i finestrini non si aprono. Chissà perché”. Non sarà la battuta più felice del mondo, ma forse è ora di lasciarlo un po’ in pace. Da un anno cerco di raccontare chi è Mitt Romney, e aggiungere pennellate alla caricatura mi sembra una scorciatoia da quattro soldi.

Traduzione di Fabrizio Saulini

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