Il tono combattivo di Barack Obama durante l’ultimo dibattito in tv è il segno che il presidente è indietro nella corsa alla Casa Bianca. Dopo il dibattito, gli strateghi della campagna elettorale di Mitt Romney non hanno mancato di sottolinearlo. “Obama sembra disperato, e infatti sta perdendo terreno”, ha detto Eric Fehrnstrom, direttore della comunicazione della squadra di Romney.

“Non è il comportamento che ci si aspetterebbe da un presidente”, ha aggiunto Stu Stevens, il capo della strategia elettorale del candidato repubblicano. Dall’altro lato della sala alla Lynn university di Boca Raton, in Florida, il principale stratega del presidente, David Plouffe, è sembrato un po’ sulla difensiva. “È una corsa molto incerta e pensiamo di essere in vantaggio perché abbiamo più voti”, ha detto. “La vittoria è a portata di mano”. Plouffe e il suo staff puntano tutto su Ohio, Nevada e Iowa, tre stati in cui gli uomini di Romney dicono di essere in rimonta.

È in questo contesto che si è svolto il dibattito: Obama ha cercato di distinguersi da Romney, spesso con battute memorabili. “Stanno chiamando dagli anni ottanta, dicono che rivogliono indietro la loro politica estera”, ha detto riprendendo una dichiarazione in cui Romney aveva definito la Russia il maggiore avversario geopolitico degli Stati Uniti.

Poi lo ha accusato di cambiare continuamente posizione su Iraq, Afghanistan e Iran e lo ha preso in giro quando si è lamentato perché la marina ha meno navi rispetto a cento anni fa. “Be’, governatore, abbiamo anche meno cavalli e baionette”.

Traduzione di Fabrizio Saulini

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