1. Arisa, La mia strana verità

“Io tuono, vita, suono, un marchingegno”. Prima del cortocircuito mediatico, Rosalba Pippa alias Arisa aveva detto tutto con questa bella canzone dal primo album, che riciccia nel live appena uscito, Amami tour. La voce è un miele da entraîneuse ultranerd: “Vivo a una distanza siderale da quell’essere normale” è credibile, e anche “biscottino”. Basta che si concentri sulla musica e non si lasci distrarre dal suo essere personaggino X e pensi a contenere il suo compositore/pianista/arrangiatore di fiducia, che gigioneggia tipo Frères Chaos.

2. Malika Ayane, Glamour

Pezzi così Paolo Conte ne scrive dieci a ogni digestione. Lei poteva lasciarsene abbindolare come un’artista da X-factor (dove è transitata da ospite, cavalcando a dorso di Carmel all’italiana il successone delle sue Tre cose). Ma è più smaliziata di così, e con nonchalance la trasforma in un pezzullo in bianco e nero, perfetto per decorare eventuali spot del Martini girati a Montecarlo. Canta in francese, poi magari per fare la seria attende il pezzo di Tricarico. Ce n’è per tutti sull’album Ricreazione, è come un usignolo che gioca anche ad Angry Birds.

**3. Björk,* Crystalline (Omar Suleyman remix)***

La cantante islandese ha sempre tenuto una sorta di altezzosa coazione a essere avanti; fa bene, stavolta, a spostare le sue traiettorie intergalattiche verso il Medio Oriente. Le versioni del musicista siriano Suleyman hanno più di un anno, ma piace sentirle spiccare, per ritmo calore e capacità di coinvolgimento, nell’ultima raccolta Bastards, dedicata da Björk a pezzi (trasfigurati con modalità che vanno dal gelo finlandese minimal alla disco intergalattica) del suo Biophilia, album transgenico ottimizzato per chi giochicchia sull’iPad.

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