1. Kanye West, Black skinhead
Bisogna fidarsi di zio Martin. Quando Scorsese sceglie un pezzo per un trailer (in questo caso The wolf of Wall street, storia di truffe e finanze con Leo DiCaprio), è un pezzo che funziona (e il trailer diventa uno spot per il pezzo). Come questo Kanye dal nuovo incazzatissimo nero album Yeezus (la rabbia strizzata fuori fino all’ultimo goccio con l’aiuto dell’überproduttore Rick Rubin): “I’m doin’ 500 I’m outta control”, esce come una perla punk, con un incedere di tamburi un poco Adam & the Ants, e quella voce imperiosa incalzante serenità zero e pedalare.
2. Franco Battiato, Quand’ero giovane
“La notte non mi piace tanto / L’oscurità è ostile a chi ama la luce”; non esattamente “I’m up all night to get lucky”, ma quanto è carino questo Battiato 3d che un po’ rammenta le sale della Lombardia, un po’ gigioneggia suonando la air-tastiera e sgranando elegie sulle tentazioni di operai e cameriere nella balera del pomeriggio. Beata gioventù! Tra autoimitazione azzeccata e schietta poesia da anziano pop, secondo singolo da Apriti sesamo dello scorso ottobre è un buon antitormentone dell’estate, forse perfino estasione dell’autunno delle nostre vite.
3. Brusco & Roots in the sky, Andrà meglio di così
“Perché peggio non si può / NO!”. Quanto ci stava simpatico ai tempi del ragga abbronzatissimo. Lo ritroviamo con questo inno all’ottimismo relativo, quello della volontà di sperare in barba al dinero que falta, con i fardelli del lavoro dell’amore della vita a carico di spalle bruciate dai sud del mondo, e “del poco che abbiamo ne avremo sempre di meno”. Evviva! Titolo del nuovo album: Tutto apposto. Quel che volevamo sentirci dire: ammettiamolo, e adottiamo il Marley nostrum tormentone estatico estivo esticazzi.
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