Se gli statunitensi volessero constatare il degrado dell’immagine del loro paese dopo quattro anni di presidenza Trump, gli basterebbe consultare il sondaggio condotto da un think-tank in undici paesi europei. I risultati, pubblicati il 19 gennaio, sono letteralmente sbalorditivi e senza precedenti.
Di sicuro lo studio dell’European council on foreign relations (Ecfr) non sorprenderà i francesi, eredi del gaullismo e tradizionalmente più sospettosi nei confronti della potenza statunitense rispetto ai paesi vicini. Ciò che meraviglia, invece, è fino a che punto le opinioni in Europa si siano avvicinate alla posizione della Francia.
La principale conclusione del sondaggio è che per gli europei il sistema politico degli Stati Uniti è indebolito. Lo studio è precedente all’assalto al congresso, e di certo oggi i numeri sarebbero ancora più elevati. Questa consapevolezza porta gli europei a ritenere che l’Europa non possa più contare sugli Stati Uniti per la protezione dalle minacce esterne, e debba pensare alla propria difesa. Oltre il 60 per cento degli europei condivide questa opinione, anche nella Polonia euroscettica e nel Regno Unito che non fa più parte dell’Unione (ma è stato comunque incluso nello studio).
Tendenze di fondo
Joe Biden incontra il favore degli europei, ma le difficoltà della transizione hanno rafforzato la convinzione che i problemi interni monopolizzeranno la sua attenzione e soprattutto che gli Stati Uniti non siano più affidabili. Gli americani hanno eletto Trump, dunque è sempre possibile che tra quattro anni tornino a eleggerlo o scelgano un altro demagogo.
In ogni caso parliamo di un semplice sondaggio, ovvero una fotografia dell’opinione corrente in un dato momento. È possibile che Biden riesca a ripristinare l’immagine del suo paese come Barack Obama aveva saputo fare dopo gli anni di George W. Bush.
Lo studio indica che gli europei guardano verso Berlino, e non a Parigi, in cerca di una direzione da seguire
Eppure, al di là del contesto specifico, emergono alcune tendenze di fondo. Gli autori del sondaggio hanno suddiviso gli europei in quattro grandi famiglie, o “tribù geopolitiche”, di cui la meno numerosa è quella che conserva una certa fiducia nei confronti degli Stati Uniti (meno del 10 per cento).
La tribù più consistente (35 per cento) è quella composta dalle persone che credono nell’Europa, seguita da quella che considera il vecchio continente in declino. Nessuno si stupirà scoprendo che la Francia e il suo pessimismo cronico rientrano in questa categoria, mentre la Germania fa parte dei paesi che credono nell’Europa.
Questo indebolimento della fiducia nell’ombrello americano pone l’Europa davanti alla sfida della propria difesa. È ciò che chiede la Francia da tempo, ma lo studio indica che gli europei guardano verso Berlino, e non a Parigi, in cerca di una direzione da seguire. Il problema è che la Germania ha sempre mostrato una certa reticenza all’idea di assumere una leadership chiara. Dopo l’elezione di Biden, tra l’altro, molti politici tedeschi non hanno voluto rinunciare a una classica visione atlantista.
Il sondaggio offre agli europei uno specchio per prendere coscienza della sfida attuale. Dunque, la questione non è capire cosa faranno gli Stati Uniti di Biden, ma come intendano muoversi gli europei che dopo aver esitato per anni a prendere in mano il proprio destino potrebbero essere stati spinti da Donald Trump a cavarsela da soli.
(Traduzione di Andrea Sparacino)
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