Secondo le ultime stime della Rete europea contro le frodi e le corruzioni nel settore sanitario, ogni anno in Europa la corruzione assorbe il 5,6 per cento del budget per la sanità. Secondo Transparency international, nel 2010 in Italia questo fenomeno ha provocato danni e perdite per dieci miliardi di euro.
Il dissesto del settore sembra sempre più legato a comportamenti scorretti, come il furto interno di medicinali, la richiesta di rimborsi non dovuti, l’alterazione delle cartelle cliniche, l’abusivismo professionale. Questi comportamenti generano inefficienze e sprechi. Nel nostro paese la sanità è uno dei settori più importanti in termini di spesa pubblica (140 miliardi nel 2011) e di occupazione (750mila occupati, di cui 240mila medici).
Come sottolineano Mario Centorrino, Piero David e Antonella Gangemi su
lavoce.info, la corruzione nella sanità provoca anche un aumento dei costi indiretti, come la perdita di fiducia, il danno d’immagine per la pubblica amministrazione, il freno all’innovazione. Finora, inoltre, quattro aziende sanitarie sono state commissariate per infiltrazione della criminalità organizzata. Per il triennio 2010-2012, la guardia di finanza ha stimato in 1,6 miliardi le perdite erariali dovute alla corruzione nella sanità.
Quali sono gli strumenti di lotta contro il fenomeno? L’attuale legge offre per lo più strumenti di prevenzione, come la tutela del dipendente che segnala azioni illecite. Ma bisogna pensare anche a pene più severe per scoraggiare i comportamenti scorretti.
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