La struttura del virus zika è molto simile a quella dei virus dello stesso gruppo. Tuttavia, ci sono alcune differenze dalle quali probabilmente dipende la capacità di zika di infettare le persone. Questa scoperta potrebbe aiutare a sviluppare un vaccino e terapie.

Il virus zika è stato isolato in Uganda nel 1947, ma solo recentemente ha attratto l’attenzione. Nel 2013-14 ha colpito con una serie di epidemie l’Oceania. Nel 2015 è stato trovato in Brasile, da dove si è diffuso in buona parte dell’America Latina, in concomitanza con la diffusione di due condizioni preoccupanti, la microcefalia congenita, che comporta uno sviluppo incompleto del cervello dei bambini, e la sindrome di Guillain Barré, che può portare a una paralisi temporanea negli adulti.

Virus gemelli

Devika Sirohi e colleghi hanno studiato al microscopio la struttura di un ceppo virale isolato nella Polinesia francese nel 2013-14. Hanno trovato che è molto simile a quella di altri virus della famiglia dei flaviviridae, come il virus del Nilo occidentale, dell’encefalite giapponese, della febbre gialla e dell’encefalite da morso di zecca. In particolare, zika somiglia al virus della dengue, dal quale differisce per una decina di amminoacidi in superficie. Questa regione probabilmente influenza il legame del virus con gli anticorpi e i recettori delle cellule umane, e quindi la capacità di infezione e la progressione della malattia.

Lo studio del team americano, della Purdue University e del National Institutes of Health, è stato pubblicato sulla rivista Science.

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