Un racconto dei territori sfruttati e dei loro abitanti in un viaggio fotografico dal Nordafrica al Medio Oriente. In mostra a Firenze al festival Middle East now. Leggi
Sono tailandesi, filippini, nepalesi e cinesi. Ed erano in Israele per lavorare principalmente nel settore agricolo. Leggi
L’opinione pubblica laica, democratica e inclusiva protesta contro le riforme del sistema giudiziario proposte dal premier. Nelle piazze si scontrano due facce del paese e due visioni diverse del suo futuro. Leggi
Come Atiku Abubakar in Nigeria, ci sono politici africani che hanno perso molte elezioni presidenziali ma continuano a ricandidarsi. La loro caparbietà è utile allo sviluppo della democrazia Leggi
Da novembre circa mille iraniane sarebbero state vittime di intossicazioni mentre erano a scuola. La vicenda è confusa e ci sono varie ipotesi, che però non sono ancora state confermate Leggi
Sono trascorsi dieci anni da quando un movimento mai visto prima ha scosso le fondamenta di regimi decennali in Nordafrica e in Medio Oriente. La repressione che ne è seguita è stata implacabile, ma la lotta non è finita. Leggi
Nonostante le guerre, gli autoritarismi e le umiliazioni subite dalla storia e dai loro leader, tra i giovani è ancora forte quell’aspirazione alla dignità che nel 2010 trovò il suo simbolo nel sacrificio di Mohamed Bouazizi. Leggi
Una cittadina statunitense si è iscritta all’Università ebraica. È volata a Tel Aviv, come fanno ogni anno migliaia di studenti ebrei americani. Ma Lara al Qassem è di origine palestinese. Leggi
Dall’inizio del 2016 in Italia sono arrivate 124.475 persone attraversando il Mediterraneo. La maggior parte di loro proviene dall’Africa subsahariana e ha alle spalle un lungo viaggio di cui la traversata è solo l’ultima tappa. Il 13 settembre Medici per i diritti umani (Medu) ha presentato una mappa interattiva realizzata sulla base delle testimonianze di mille migranti arrivati in Italia negli ultimi tre anni che mostra le rotte e le violenze subite. Leggi
Secondo l’ultimo rapporto dell’alto commissariato dell’Onu per i rifugiati, nel 2014 è stato registrato un forte aumento del numero di profughi nel mondo. L’analisi della situazione in Medio Oriente e in Nordafrica, dove vengono ospitati la gran parte dei richiedenti asilo. Leggi
Hamas, l’organizzazione politica e militare che governa la Striscia di Gaza, è stata accusata da Amnesty international di aver usato la guerra con Israele a Gaza, tra l’8 luglio e il 26 agosto 2014, per coprire le esecuzioni extragiudiziali contro gli oppositori politici, accusati di essere “collaboratori di Israele”.
Secondo il rapporto dell’organizzazione, impegnata nella difesa dei diritti umani, almeno 23 palestinesi sono stati uccisi dopo processi sommari per spionaggio. Altri sono stati arrestati, sequestrati e torturati, tra loro anche esponenti di Al Fatah, il partito rivale di Hamas.
Hamas ha giustificato le esecuzioni dicendo che si trattava di “collaboratori di Israele”, ma secondo Amnesty international 16 persone che sono state uccise erano già in carcere o stavano già subendo processi per altri reati. La pena di morte è in vigore nei territori amministrati dall’Autorità nazionale palestinese, ed è prevista nei casi di omicidio, stupro, sovversione e presunta collaborazione con le autorità israeliane.
Il 22 agosto del 2014 Hamas ha dichiarato di aver ucciso 19 persone in esecuzioni pubbliche, con l’accusa di collaborazionismo. Sette persone sono state uccise in una piazza di Gaza, davanti a una moschea. Altre undici sono state uccise in un commissariato, tra loro due donne. Si è trattato del più alto numero di presunti informatori uccisi in un singolo giorno da quando Hamas ha preso il controllo della Striscia di Gaza nel 2007. Hamas ha spiegato che le esecuzioni sono state la risposta ai raid aerei israeliani che nei giorni precedenti hanno ucciso tre importanti leader delle brigate Al Qassam, l’ala militare di Hamas.
“È scioccante che Hamas abbia approfittato della situazione di guerra per eseguire una serie di omicidi illegali e altri omicidi di massa”, ha detto Philip Luther, il responsabile di Amnesty international in Medio Oriente e Nordafrica.
Amnesty international ha condotto la sua inchiesta grazie a dei collaboratori locali, perché le autorità israeliane gli hanno impedito di entrare nella Striscia di Gaza. L’organizzazione ha chiesto alle autorità palestinesi di aprire un’inchiesta indipendente su questi fatti.
Le forze del regime avanzano su Aleppo e nella regione della Ghuta. I ribelli conquistano nuove città al sud. Le parti coinvolte nel conflitto si giocano il tutto per tutto
I palestinesi di Gerusalemme che si scontrano con la polizia vogliono ricordare al resto del mondo che da mezzo secolo vivono sotto occupazione
Per alcuni manifestanti burkinabé le proteste che hanno portato all’uscita di scena del presidente Blaise Compaoré sono una continuazione delle rivolte arabe del 2011
Le elezioni legislative tunisine del 26 ottobre sono l’evento di politica interna più significativo dell’ultimo secolo di storia del mondo arabo.
L’annuncio di un cessate il fuoco tra la Nigeria e i ribelli estremisti islamici ha fatto sperare nella liberazione delle 219 studentesse rapite. Ma l’accordo ha rivelato subito i suoi punti deboli
I siriani accusano gli Stati Uniti di aver ignorato alcuni gravi massacri compiuti dal gruppo Stato islamico. Come quello di agosto in cui sono morte 700 persone del clan Shaitat
Il 14 dicembre un ragazzo di vent'anni, Adam Lanza, è entrato nella scuola elementare Sandy Hook, a Newtown, nel Connecticut, e ha sparato sugli alunni e gli insegnanti. Venti bambini tra i cinque e i sette anni sono morti, insieme a sei adulti. Lanza, prima di cominciare il massacro a scuola, aveva ucciso sua madre, anche lei insegnante. Leggi
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati