La figlia dell’oppositore russo Boris Nemtsov accusa il presidente russo Vladimir Putin dell’omicidio di suo padre avvenuto a Mosca il 27 febbraio. Zhanna Nemtsova ha detto in un’intervista alla Bbc che Putin è da considerare il responsabile “politico” della morte di Nemtsov.
Il principale sospettato dell’omicidio dell’oppositore russo Boris Nemtsov, il ceceno Zaur Dadaev, avrebbe confessato il suo coinvolgimento nel reato sotto tortura, sostiene il consiglio per i diritti umani russo.
Secondo Andrei Babuškin, un rappresentante del consiglio che ha incontrato l’accusato in carcere, “ci sono ragioni che portano a credere che Dadaev abbia confessato sotto tortura”. Babuškin ha detto di aver osservato “numerose ferite” sul corpo del sospettato durante la visita. Afp
L’omicidio del leader dell’opposizione russa Boris Nemtsov non è legato alla pista dell’estremismo islamico ceceno, ma potrebbe essere stato organizzato da alcuni funzionari del Cremlino. Lo ha ribadito Ilya Jašin, un compagno di partito del leader dell’opposizione russa assassinato il 27 febbraio a Mosca, contestando ancora una volta la pista seguita finora dagli inquirenti.
Ilya Jašin ha parlato dopo che Zaur Dadaev e Anzor Gubašev, due uomini di origini cecene arrestati nei giorni scorsi in Inguscezia, sono stati accusati di omicidio, dopo l’arresto di altre tre persone. Un sesto sospettato si sarebbe suicidato la notte del 7 marzo nel suo appartamento a Grozny, durante un blitz della polizia. Zaur Dadaev, l’unico tra i fermati ad aver confessato l’omicidio, è stato vicecomandante del battaglione Sever delle forze speciali cecene e nell’ottobre del 2010 è stato decorato con una medaglia al merito dall’attuale presidente russo, Vladimir Putin.
Secondo gli inquirenti, Boris Nemtsov sarebbe stato ucciso da Zaur Dadaev e altri estremisti islamici ceceni perché aveva difeso pubblicamente le vignette su Maometto pubblicate dal settimanale satirico francese Charlie Hebdo. Ma questa ipotesi non convince Jašin e gli altri politici vicini a Boris Nemtsov, che, come detto, ipotizzano il coinvolgimento di alcuni funzionari del Cremlino.
“Le nostre paure peggiori si stanno avverando. L’uomo che ha premuto il grilletto sarà condannato, mentre i mandanti saranno lasciati a piede libero. La teoria sugli estremisti islamici fa comodo al Cremlino e tiene Putin lontano dai riflettori”, ha dichiarato Jašin.
Nei giorni precedenti alla sua morte, Nemtsov stava lavorando a un’inchiesta sulla presenza di soldati dell’esercito russo tra le file dei separatisti filorussi nell’est dell’Ucraina. Reuters, Bbc
Uno dei sospettati arrestati per la morte di Boris Nemtsov avrebbe confessato il suo coinvolgimento nell’omicidio. Afp
Il portavoce del Comitato investigativo russo, Vladimir Markin, ha dichiarato che sono cinque le persone arrestate per l’omicidio dell’oppositore politico Boris Nemtsov. Uno dei sospettati avrebbe prestato servizio nelle forze di polizia schierate in Cecenia, secondo le agenzie russe. Reuters
Nella notte di sabato 7 marzo sono state fermate altre due persone sospettate dell’omicidio dell’oppositore russo Boris Nemtsov, ucciso vicino al Cremlino, a Mosca, il 27 febbraio. Lo ha annunciato in un comunicato televisivo il direttore dei servizi di sicurezza Alexander Bortnikov.
In totale sono quattro i sospettati fermati dalla polizia. Due sono Anzor Gubashev e Zaur Dadayev, originari della regione del nord del Caucaso. La figlia di Nemtsov, Zhanna, ha detto di non essere stata contattata dalle autorità russe e di aver saputo la notizia dalla televisione. Cnn
Due persone sospettate di essere collegate all’assassinio dell’oppositore russo Boris Nemtsov, ucciso vicino al Cremlino, a Mosca, il 27 febbraio, sono state arrestate. La notizia è stata diffusa dalla televisione russa Tv Rossiya-24 che citava il capo dei servizi di sicurezza federali, Alexander Bortnikov. Il presidente della Russia Vladimir Putin è stato informato degli arresti. Reuters
La compagna dell’oppositore russo Boris Nemtsov, ucciso a Mosca il 27 febbraio, ha ricevuto diverse minacce da quando è tornata in Ucraina. Ganna Duritska, unica testimone dell’omicidio, è tornata nel suo paese d’origine, l’Ucraina, qualche giorno dopo la morte di Nemtsov. La donna ha denunciato alla polizia di essere stata minacciata di morte mentre era nella casa dei suoi genitori. La procura ucraina ha deciso di assegnarle una protezione e di aprire un’inchiesta. Afp
Il presidente del consiglio italiano Matteo Renzi rende omaggio all’oppositore russo Boris Nemtsov, ucciso a Mosca il 27 febbraio.
È passata quasi una settimana e ancora non sappiamo chi sia il mandante dell’omicidio di Boris Nemtsov. Sappiamo però che i suoi assassini si sentivano molto sicuri, tanto da colpire il bersaglio a pochi passi dal Cremlino, nel quartiere più sorvegliato di Mosca. Boris Nemtsov non era un oppositore come tanti. Era stato vicepresidente, nonché uno dei possibili eredi di Boris Eltsin prima che Vladimir Putin vincesse la partita. Leggi
Una deputata lettone al parlamento europeo, Sandra Kalniete, diretta in Russia per partecipare al funerale del leader dell’opposizione Boris Nemtsov, ha dichiarato che all’aeroporto di Mosca Šeremetevo le è stato negato l’ingresso nel paese.
“Dopo due ore di attesa mi hanno detto che il mio ingresso in Russia è stato rifiutato secondo il paragrafo 27, punto uno del codice. Ho chiesto a cosa si riferisse il paragrafo e nessuno è stato in grado di rispondere”, ha dichiarato all’Afp l’eurodeputata, che dovrà passare la notte in aeroporto. Il funerale è previsto per domani 3 marzo. Afp
“Ogni volta che le telefono, mia madre mi rimprovera: ‘Quando la smetterai di parlare male di Putin? Guarda che quello ti ammazza!’”, aveva dichiarato recentemente il leader dell’opposizione russa Boris Nemtsov. Leggi
L’inchiesta sull’omicidio dell’oppositore liberale russo Boris Nemtsov è stata affidata al Comitato investigativo della Federazione Russa, ritenuto il braccio armato di Vladimir Putin, più potente anche dei servizi segreti. Leggi
Migliaia di persone parteciperanno a Mosca a una manifestazione per ricordare il politico dell’opposizione Boris Nemtsov, ucciso a Mosca ieri. La manifestazione è stata convocata dall’opposizione russa. Le autorità avevano chiesto di spostare la commemorazione in periferia, ma l’opposizione ha chiesto di rimanere nel centro della città e di attraversare il ponte sul quale Nemtsov è stato ucciso. Ap
Quattro colpi alla schiena, sparati da un’auto bianca, sul ponte che attraversa la Moscova proprio a un passo dalla piazza Rossa, una delle zone più illuminate, più sorvegliate, più esposte di tutta Mosca. A poche decine di metri dai palazzi del Cremlino. Così hanno ucciso Boris Nemtsov, uno degli ultimi liberali russi, tra le figure di punta di un’opposizione ormai decimata da arresti, censura e repressione. Leggi
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