Scontri tra polizia e manifestanti durante una protesta contro la decisione del governo giapponese di sversare nell’oceano Pacifico l’acqua della centrale nucleare di... Leggi
Dopo due anni di studi l’Aiea, l’agenzia dell’Onu per l’energia atomica, ha consegnato al governo giapponese il rapporto sul piano per smaltire l’acqua di raffreddamento... Leggi
Quasi il 40 per cento delle persone costrette a lasciare le zone contaminate dall’incidente alla centrale nucleare Fukushima Daiichi del marzo 2011 soffrono di disturbo... Leggi
Ogni anno migliaia di persone che hanno perso un familiare nel disastro del 2011 salgono su una collina vicino alla città di Ōtsuchi: cercano conforto in una cabina telefonica, per parlare con chi non c’è più e sentirsi meno sole. Leggi
L’11 marzo 2011 un terremoto e uno tsunami hanno colpito il Giappone. La centrale nucleare di Fukushima è stata danneggiata e ha rilasciato materiale radioattivo. A sei anni dal disastro alcune madri della zona hanno creato un laboratorio in cui analizzano cibo, terreno e acqua per evitare che i loro figli entrino in contatto con alimenti radioattivi. Il video dell Thomson Reuters Foundation. Leggi
L’11 marzo 2011 una scossa di terremoto di magnitudo 9 sulla scala Richter, con epicentro al largo della costa nordorientale del Giappone, ha scatenato uno tsunami alto fino a quaranta metri. L’onda è arrivata lenta e inesorabile inghiottendo intere città. Il webdocumentario di Alessia Cerantola, Emanuele Satolli, Matteo Moretti. Leggi
Cinque anni dopo lo tsunami nel nordest del Giappone, un documentario di Matteo Gagliardi racconta la più grave crisi nucleare dopo Chernobyl. Leggi
Cinque anni fa uno dei più grandi terremoti della storia ha scosso il nordest del Giappone. Lo tsunami di dieci metri che ne è derivato si è abbattuto sulla centrale elettrica della costa provocando la fusione di tre reattori e costringendo le città vicine a essere evacuate. Il disastro ha ucciso almeno 19mila persone. Qualcuno comincia a tornare. Leggi
L’11 marzo 2011 il terremoto più forte della storia del Giappone ha causato uno tsunami che ha ucciso più di 18mila persone, danneggiando gravemente la centrale nucleare di Fukushima. La bonifica del territorio contaminato durerà decenni e costerà miliardi di dollari. Le bugie del governo, i danni all’ambiente, le migliaia di sfollati: quattro anni dopo il Giappone si prepara a riattivare le sue centrali nucleari. Il reportage del Guardian. Leggi
L’11 marzo del 2011 un terremoto sottomarino di magnitudo 9 ha colpito la costa orientale della regione di Tōhoku, in Giappone, scatenando uno tsunami, con onde alte fino a 40 metri, che ha devastato l’entroterra fino a 10 chilometri dal mare. Secondo le autorità giapponesi le vittime sono più di 18mila, di cui 2.633 persone risultano ancora disperse.
A quattro anni dal disastro le autorità del paese hanno osservato un minuto di silenzio a Tokyo e in tutte le località colpite per ricordare le vittime.
Alla catastrofe naturale, si è aggiunto l’incidente nella centrale nucleare di Fukushima Daiichi, gestita dalla società Tepco. Lo tsunami ha danneggiato il sistema di raffreddamento della centrale, causando la fusione di tre reattori. Circa trecentomila persone sono state costrette a lasciare le loro case nelle aree circostanti a causa delle radiazioni. Quattro anni dopo lo tsunami, circa 230mila persone vivono ancora in alloggi provvisori, lontani dalle loro case. Nella regione di Tōhoku, la più interessata dalla tsunami, sono state ricostruite solo seimila case, delle 30mila previste. Afp
Decine di migliaia di persone hanno manifestato davanti al parlamento giapponese a Tokyo, l’8 marzo, per chiedere al premier Shinzo Abe di non riattivare i reattori nucleari, spenti dopo il disastro nucleare di Fukushima, avvenuto quattro anni fa. Leggi
La Tokyo electric power (Tepco), l’ente di gestione della centrale di Fukushima danneggiata dal terremoto e dallo tsunami del 2011, ha scoperto una nuova fuga di acqua dal reattore numero quattro dello stabilimento nucleare. Sono in corso dei prelevamenti per analizzare la radioattività del liquido, ha precisato l’ente.
Il problema della fuga d’acqua è uno dei più complessi che Tepco deve gestire a Fukushima, perché rischia di mescolarsi con l’acqua piovana ed entrare nelle falde acquifere. Afp
“Ho bisogno di sentire l’opinione del popolo”, ha dichiarato il primo ministro giapponese Shinzō Abe. “Se non riuscissimo a conservare la maggioranza mi dimetterò, perché questo significherebbe che la nostra Abenomics è stata bocciata”. Con questa debole giustificazione Abe ha indetto nuove elezioni per il prossimo 14 dicembre, due anni prima della scadenza della legislatura. Leggi
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